In previsione della riunione G8 del 2009, di cui l'Italia assumerà la presidenza, sono stati programmati una serie di interventi a favore della sicurezza alimentare. Il nostro Paese intende inserire la tematica della sicurezza alimentare tra quelle che saranno oggetto di discussione tra i leader dei Paesi del G8.
Considerata la crisi in atto, il Governo italiano ha predisposto l'erogazione di nuovi finanziamenti ai programmi di sicurezza alimentare, iniziando con un primo contributo di 30 milioni di euro destinati ai progetti d'emergenza (di questi, 10 milioni al Pam-Programma Alimentare Mondiale) e ai programmi di sviluppo agricolo nei Paesi più a rischio, soprattutto dell'Africa sub-sahariana. Nell'ambito degli aiuti umanitari, per il 2008 è previsto un raddoppio della quota, da 60 a 130 milioni di euro, che saranno destinati quasi totalmente agli aiuti alimentari. Sempre per quest'anno, circa 60 milioni di aiuti bilaterali saranno indirizzati al supporto di programmi di sviluppo rurale nei Paesi poveri.
Nei prossimi sei anni l'Italia verserà tre miliardi di euro al Fondo di Sviluppo dell'Unione europea, di questi, 200 milioni saranno impiegati per la realizzazione di progetti agricoli, complementari a quelli che l'Italia finanzia mediante la Fao (Food and agricultural organization of the United Nations) e l'Ifad (International fund for agricultural development).
Riguardo al supporto di queste due organizzazioni, l'Italia si configura come uno dei maggiori donatori: tra il 1994 e il 2006 il contributi sono stati di circa 330 milioni di dollari, distribuiti in oltre 200 progetti. Le zone dove l’intervento è più significativo sono Africa, area del Mediterraneo e Medio Oriente. L'Italia è anche il secondo finanziatore dell'Ifad, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo. Il vertice G8 2008, che si terrà in Giappone a luglio, sarà l'occasione anche per affrontare la questione della sicurezza alimentare. A tal proposito la prossima settimana i rappresentati dei capi di stato e di governo dei Paesi G8, si incontreranno per delineare i termini di impegno dei rispettivi governi.
Sicurezza alimentare, lotta alla poverta e sviluppo agricolo sostenibile: l’impegno italiano
 
Lotta alla povertà e sviluppo agricolo sostenibile: una 'banca del cibo'
In occasione del vertice giapponese, l'Italia, confermerà la linea già espressa durante la recente Conferenza Fao di Roma: la sicurezza alimentare, la lotta alla povertà e lo sviluppo agricolo sostenibile devono rimanere al centro dell'agenda internazionale. A supporto di questo, l'Italia vuole incoraggiare, nel corso della sua presidenza del G8 2009, una riflessione sull'architettura agricola internazionale riunendo a Roma, città sede del polo agro-alimentare delle Nazioni Unite (Fao, Ifad, Pam), tutti i Paesi, le Agenzie specializzate, i privati e la società civile, per promuovere un'agricoltura sostenibile che sappia rispondere, nel rispetto dell'ambiente e della biodiversità, ai bisogni delle generazioni odierne e future.
L'Italia già nel corso della conferenza della Fao ha lanciato, su iniziativa del ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, l'idea di una nuova strategia internazionale che preveda la creazione di scorte alimentari strategiche, una sorta di 'banca del cibo' che contribuisca alla stabilizzazione dei prezzi e al contrasto delle speculazioni.
Il nodo dell'aumento dei prezzi delle materie prime alimentari
Nelle riunioni previste nella prossima settimana, gli 'Sherpa' discuteranno sui possibili rimedi da mettere in atto per contrastare la crisi attuale nei suoi effetti immediati, ma anche delle cause strutturali più profonde: negli ultimi 3 anni l'aumento dell'80% dei prezzi delle materie prime alimentari ha scatenato un'emergenza mondiale che si stima possa perdurare nel 2009, nonostante l'aumento della produzione previsto per quest'anno. L'impennata dei prezzi alimentari rischia soprattutto di vanificare in poco tempo i progressi nella lotta alla povertà e alla malnutrizione compiuti negli ultimi 10 anni.
La Banca Mondiale e la Fao, infatti, stimano che la crisi potrebbe far aumentare di almeno 100 milioni il numero di persone senza accesso al cibo o malnutrite.