Mazzata finale
Così, dopo cinque anni durante i quali l'Italia è riuscita a contenere la produzione entro i vincoli imposti dalla Ue, arriva la “mazzata” finale, proprio quando le quote latte hanno cessato di esistere. Ma siamo in buona compagnia. Nella “trappola” sono caduti, oltre all'Italia, altri 11 paesi membri per un totale di 2,938 milioni di tonnellate, che corrispondono ad una multa di circa 818 milioni di euro. Molto di più, vien da pensare, dei 500 milioni di euro che la stessa Commissione europea ha deciso di stanziare per andare incontro alla crisi che strangola le stalle, acuita dall'embargo russo. A guidare la fila dei paesi con i maggiori esuberi produttivi troviamo la Germania con 1,110 milioni di tonnellate di troppo. Situazione opposta per la Francia, la cui produzione si è fermata a 1,174 milioni di tonnellate al di sotto della quota nazionale di riferimento.
Multe su multe
Pensando agli allevatori italiani, che aspettano da quasi due anni i contratti per la fissazione del prezzo, e che oggi producono in perdita, si aprono così difficoltà su difficoltà. Per non parlare delle multe pregresse che in tanti stanno ancora pagando dopo le rateizzazioni, o di chi ancora è alle prese con contenziosi che minacciano di concludersi con gli esattori alla porta della stalla.