Riecco le quote latte, dove meno te le aspetti. Questa volta tornano con il “milleproroghe”, il decreto che si vara per correggere eventuali lacune lasciate nel Bilancio dello Stato a fine anno. Anche questa volta, come sempre, è assalto a questo decreto nel quale ognuno tenta di inserire richieste e proposte di ogni tipo (non a caso si chiama “milleproroghe”). Sono oltre 1500 gli emendamenti giunti da ogni angolo del Parlamento e si va dall'ennesimo condono edilizio ai fondi per l'editoria passando per talune aperture alla caccia. E fra le tante proposte ecco quella di rinviare di altri sei mesi (un primo rinvio era già stato accordato fra mille polemiche) il pagamento delle multe latte rateizzate il cui termine era scaduto con il 31 dicembre del 2010. Prima della sua approvazione definitiva il decreto subirà una forte “cura dimagrante” passando attraverso una serie di verifiche per valutare l'ammissibilità delle tante, troppe, richieste. Si è iniziato martedì uno febbraio, dove sono caduti sotto la scure dell'ammissibilità 542 emendamenti (e fra questi il condono edilizio) e si continuerà nei prossimi giorni valutando contenuti e costi di ogni voce e vedremo se alla fine, fra le poche decine di emendamenti sopravvissuti, vi sarà anche la proroga al pagamento delle multe latte, che intanto ha superato la prima “scrematura”.

 

Le posizioni

La proposta di rinvio delle multe ha già aperto un confronto serrato all'interno del Governo, con la Lega che spinge per la proroga e il ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, che invece è contrario, come già si dichiarò sei mesi fa, quando fu concesso di rimandare il pagamento delle rate dal 30 giugno al 31 dicembre 2010. A fianco del ministro si è schierata Coldiretti per la quale “non esistono motivazioni per un'ulteriore proroga del pagamento delle multe” e sulla stessa lunghezza d'onda si è detta Confagricoltura  per la quale “non si possono accettare ulteriori dilazioni”, come pure la Cia che ha sentenziato “basta premiare i furbi che non hanno rispettato le regole”.  Un'alzata di scudi che ha rafforzato le richieste del ministro Galan nel suo appello al senso di responsabilità dei parlamentari. “Tanto più - ha sottolineato il Ministro – che il termine di pagamento è già scaduto e le ingiunzioni sono arrivate”.

 

La situazione

Il 21 gennaio, infatti, sono scaduti i termini previsti dalla legge 33/2009 per la rateizzazione delle multe. Gli allevatori interessati, informa Agea, sono poco meno di 2000 per un totale di 548,75 milioni di euro. Più in dettaglio si tratta di 541 allevatori che non hanno mai fatto domanda di rateizzazione, ai quali si aggiungono 494 produttori che pur avendo inoltrato la richiesta non hanno poi concluso l'iter di accettazione. Sono 232 gli allevatori le cui domande sono state accettate, mentre per altri 442 sono ancora in corso le procedure di riesame da parte di Agea e del Commissario straordinario. La parte restante di allevatori è rappresentata da quanti hanno azzerato il loro debito grazie alle sospensive o al versamento delle multe e dai pochi che hanno debiti inferiori ai 25mila euro.

 

Il futuro

Ora non resta che attendere la conclusione dell'iter legislativo del decreto milleproroghe per sapere come finirà questa ennesima vicenda legata alle quote latte. Con una certezza, di quote latte si parlerà ancora, almeno sino ad aprile 2015 quando finalmente saranno tolti i vincoli alla produzione di latte. Sperando che il rimedio non sia peggiore del male...ma questa è un'altra storia.