"Il settore ovicaprino, che sta vivendo una situazione di grande drammaticità, con produttori ormai sull’orlo del baratro, assillati da costi sempre più onerosi e da prezzi del latte in caduta libera, ha urgente bisogno di interventi mirati e realmente concerti". 

A ribadirlo è stata la Cia-Confederazione italiana agricoltori ieri durante l’audizione presso la Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, dove ha presentato il documento contenente la piattaforma di proposte per cercare di far uscire il comparto dalla crisi che lo sta investendo.

Tra gli interventi indispensabili, il documento della Cia propone: la dichiarazione dello stato di crisi; il varo di un apposito Piano di settore; la costituzione di un Tavolo nazionale permanente presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali; il blocco del pagamento dei mutui, oneri sociali e previdenziali per un periodo sufficiente alla ripresa delle attività produttive; provvedimenti comunitari e nazionali finalizzati a governare la volatilità dei prezzi e il mercato; azioni di valorizzazione e promozione dei prodotti.

Per quanto concerne gli strumenti per ridurre i costi di produzione e di gestione dell’impresa agricola, la Cia propone il ripristino e l’estensione a tutto il territorio delle regioni interessate della fiscalizzazione degli oneri sociali; la reintroduzione del “bonus gasolio”; un intervento finalizzato all’abbattimento dei costi di adeguamento alle norme sull’anagrafe ovicaprina; una maggiore semplificazione amministrativa e burocratica per la costruzione d’impianti di auto-produzione di energia; riconoscimento ed applicazione della continuità territoriale delle regioni interessate; applicazione di norme atte a favorire la disponibilità delle risorse idriche a prezzi equi.

La Cia rimane, comunque, in attesa della riunione al ministero delle Politiche agricole, annunciata durante l’incontro del 6 settembre scorso, in cui il dicastero e le Regioni dovrebbero presentare le proposte concrete di intervento in aiuto agli allevatori del settore.