Nel 2019 il mercato mondiale del mais avrà una tendenza rialzista. Questa la buona notizia che si può desumere, in questo momento, da ciò che sta succedendo sui mercati internazionali. Notizia uscita dalla Giornata del mais 2019, organizzata dal Crea, e che si è tenuta a Bergamo il 25 gennaio scorso.

Fra i relatori della giornata infatti c'era Filippo Bertuzzi di Areté, società di ricerca specializzata in analisi di dati economici agricoli. Nel 2018, a livello di mercato globale del mais, si è avuta una produzione appena in aumento, in tutte le aree principali, un dato dovuto soprattutto all'aumento delle rese, e un trend in aumento dei consumi. L'indice che misura il rapporto fra gli stock e gli utilizzi di mais è però in calo. Da tenere presente alcuni forti fattori di incertezza che il mercato sta mettendo in conto per il 2019: da un lato il perdurare dello shutdown negli Usa che sta bloccando il lavoro del dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e di conseguenza la fornitura di dati di mercato, dall'altro la guerra commerciale fra Usa e Cina che riguarda la soia, deprimendone i prezzi, ma che, di conseguenza, influisce sul mercato del mais.

Guardando alla stagione sudamericana del mais, a Brasile e Argentina, le condizioni meteo, in questo momento non sono favorevoli e questo, assieme all'indice che misura il rapporto fra stock e consumi, indicherebbe che nel 2019 i prezzi del mais potrebbero appunto salire.
 

Di prezzi, contratti e situazione economica del settore maidicolo italiano, ormai permanentemente in crisi, si sta occupando anche il tavolo tecnico permanente sul mais, istituito dal Mipaaft e voluto dal Crea, che coinvolge tutti i principali attori della filiera.

Il 2018, anche in Italia, si è chiuso con un aumento delle rese rispetto al 2017 e con un produzione pari a 6.2 milioni di tonnellate. Il gruppo di lavoro dedicato a mercati e contratti di filiera si sta concentrando sulla promozione di contratti di filiera, sull'esempio di ciò che è successo per il grano duro, con meccanismi di premialità per un prodotto di qualità, e sul passaggio da commodity a prodotto mirato alle esigenze d'impiego. La qualità infatti, oltre che igienico sanitaria, dovrà puntare ad essere anche tecnologica e nutrizionale.

Il presidente Crea, Salvatore Parlato, dopo aver riconosciuto l'importanza della costituzione di un tavolo tecnico permanente mais ha commentato la situazione economica del settore: "Con le migliori ricerche possibili, l'Italia non può competere nel mercato delle commodities. Dobbiamo assolutamente passare da commodity a bene specifico, dobbiamo legare le nostre produzioni a specificità e provare a sfuggire a un sistema di determinazione del prezzo che così com'è non ci è favorevole".


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