Fra i relatori della giornata infatti c'era Filippo Bertuzzi di Areté, società di ricerca specializzata in analisi di dati economici agricoli. Nel 2018, a livello di mercato globale del mais, si è avuta una produzione appena in aumento, in tutte le aree principali, un dato dovuto soprattutto all'aumento delle rese, e un trend in aumento dei consumi. L'indice che misura il rapporto fra gli stock e gli utilizzi di mais è però in calo. Da tenere presente alcuni forti fattori di incertezza che il mercato sta mettendo in conto per il 2019: da un lato il perdurare dello shutdown negli Usa che sta bloccando il lavoro del dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e di conseguenza la fornitura di dati di mercato, dall'altro la guerra commerciale fra Usa e Cina che riguarda la soia, deprimendone i prezzi, ma che, di conseguenza, influisce sul mercato del mais.
Guardando alla stagione sudamericana del mais, a Brasile e Argentina, le condizioni meteo, in questo momento non sono favorevoli e questo, assieme all'indice che misura il rapporto fra stock e consumi, indicherebbe che nel 2019 i prezzi del mais potrebbero appunto salire.
Di prezzi, contratti e situazione economica del settore maidicolo italiano, ormai permanentemente in crisi, si sta occupando anche il tavolo tecnico permanente sul mais, istituito dal Mipaaft e voluto dal Crea, che coinvolge tutti i principali attori della filiera.
Il 2018, anche in Italia, si è chiuso con un aumento delle rese rispetto al 2017 e con un produzione pari a 6.2 milioni di tonnellate. Il gruppo di lavoro dedicato a mercati e contratti di filiera si sta concentrando sulla promozione di contratti di filiera, sull'esempio di ciò che è successo per il grano duro, con meccanismi di premialità per un prodotto di qualità, e sul passaggio da commodity a prodotto mirato alle esigenze d'impiego. La qualità infatti, oltre che igienico sanitaria, dovrà puntare ad essere anche tecnologica e nutrizionale.
Il presidente Crea, Salvatore Parlato, dopo aver riconosciuto l'importanza della costituzione di un tavolo tecnico permanente mais ha commentato la situazione economica del settore: "Con le migliori ricerche possibili, l'Italia non può competere nel mercato delle commodities. Dobbiamo assolutamente passare da commodity a bene specifico, dobbiamo legare le nostre produzioni a specificità e provare a sfuggire a un sistema di determinazione del prezzo che così com'è non ci è favorevole".
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