Nello specifico, le quotazioni del frumento duro fino, la varietà migliore qualitativamente, si sono attestate sui 273 euro/t (-2,1% rispetto ad ottobre), in calo di oltre 30 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Assenza di variazioni significative anche per i frumenti teneri panificabili, rimasti praticamente invariati sui valori di fine ottobre, appena sopra la soglia dei 185 euro/t (+1,3% rispetto ad ottobre).
La stabilità ha riguardato anche i prezzi dei teneri di forza, fermi ormai da fine agosto. Nessuna variazione di rilievo anche nel mercato del mais, con i prezzi attestati sui 170 euro/t (+2,6% su base mensile). Tra i principali cereali, tuttavia, il mais è l’unico le cui quotazioni attuali si attestano su valori più elevati rispetto allo scorso anno (+14,2%).
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