Le importazioni in Italia di prodotti del settore cerealicolo gennaio - febbraio 2011 sono aumentate del 21% rispetto allo stesso periodo del 2010 passando da 2,35 a 2,84 milioni di tonnellate (+490.000 tonnellate).
Aumentano gli arrivi dall'estero di frumento, sia tenero (+53%), che duro (+17%), così come degli altri cereali in granella (mais, orzo, avena ecc.) utilizzati prevalentemente nell'alimentazione animale (+46%).
Risultano in aumento anche le importazioni dei prodotti trasformati e dei cosiddetti sostitutivi dei cereali (+13%), mentre si riducono quelle di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio, semilavorato e lavorato a fondo) del 28%.
Nel settore dei proteici, dove i semi di soia e la farina di soia rappresentano rispettivamente il 62% ed il 72% del totale, aumentano le importazioni dei semi oleosi (+25%) e diminuiscono quelle delle farine di estrazione (-1,6%).
Le esportazioni dall'Italia dell'intero settore nei primi due mesi del 2011 sono risultate in aumento di circa 71.000 tonnellate (+12,3%); aumento riscontrabile nelle rivendite all'estero dei cereali in granella (+66.000 tonnellate), in particolare del grano duro (+50.000 tonnellate) e del mais (+13.000 tonnellate).
Per quanto riguarda i prodotti derivanti dalla lavorazione industriale dei cereali, si rileva un incremento nelle esportazioni di pasta alimentare (+3,3%) e dei mangimi a base di cereali (+5,6%), e così anche del riso (+5,4% considerato nel complesso).
In calo le vendite dei prodotti trasformati dei cereali (-8,1%) e della semola di grano duro (-16%).
I movimenti valutari relativi all'import/export del settore hanno comportato nei primi due mesi del 2011 un esborso di valuta pari a 830,8 milioni di euro (553,4 nel 2010) ed introiti per 431,3 milioni di euro (388,4 nel 2010). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -399,5 milioni di euro, contro -165,0 milioni di euro nel 2010.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti