L’espansione dell’alta pressione delle Azzorre metterà fine a quest’ultima fase invernale, portando una consistente stabilizzazione del quadro meteorologico. I valori termici subiranno un incremento consistente ed i cieli risulteranno nel complesso sgombri da nubi anche se non mancheranno banchi di nebbia sulle aree interne ed in Val Padana. La stasi anticiclonica favorirà però l’accumulo degli inquinanti nei bassi stati, rendendo l’aria malsana nei centri urbani.
 

Il punto della situazione

Gli ultimi sussulti del nucleo di aria gelida di origine artica, che sta portando nevicate sulle regioni del versante adriatico tra Marche, Abruzzo e Molise, andranno gradualmente ad assorbirsi con il passare delle ore.
Residui fiocchi di neve rimarranno confinati alle zone interne: la neve infatti cadrà anche sull’entroterra pugliese fino a quote collinari e sulle montagne della Sardegna, al di sopra di 700-800 metri. Nevicate comunque deboli e di breve durata, mentre il freddo intenso abbraccerà ancora tutta la Penisola, con estese gelate nelle ore più fredde e temperature massime sostanzialmente inferiori a quelle tipiche del periodo.
Il sensibile incremento dei valori barici sull’Italia attiverà però un’ulteriore stabilizzazione, in particolare dal fine settimana, quando si potrà fare a meno dell’ombrello ed il sole riuscirà a ritagliarsi parte del quadro meteorologico, mentre le temperature - specie durante le ore centrali del giorno - risaliranno fino a tornare entro le medie, con il freddo arginato solo di notte ed al primo mattino.
 

Guarda il dettaglio delle gelate di oggi e domani con il nuovo Brinometro: 

(Se ti sei perso la presentazione di questo nuovo servizio clicca qui e leggi le "istruzioni per l'uso")

 


Analisi e previsione fino al 27 dicembre

Come accennato l’aria fredda che sta investendo la Penisola ha le ore contate, perché gradualmente si assisterà all'attenuazione dei flussi artici provenienti dall’ara Balcanica, con l'anticiclone in avanzamento dai quadranti occidentali e temperature in ripresa.
Il weekend che ci accompagnerà al Natale sarà quindi anticiclonico, salvo una residua variabilità che interesserà il Basso Adriatico, frutto di una blanda irruzione fredda.
I cieli si presenteranno generalmente sereni con tanto sole, ma anche qualche foschia o banco di nebbia sulle pianure; il clima sarà fortemente mitigato, con temperature in rialzo anche di 6/8 gradi rispetto al contesto attuale.
Discorso diverso invece per Santo Stefano, perché le prime infiltrazioni umide occidentali legate al flusso oceanico in transito sul Centro-Nord Europa porteranno maggiore variabilità sulle regioni settentrionali.
 

Primi disturbi dopo Natale

Il primi segnali dovrebbero esservi già dal pomeriggio del 25 dicembre, quando le nubi inizieranno a transitare sulle regioni nord-occidentali, innescate dalle umide e miti correnti sud-occidentali in scorrimento sullo strato freddo preesistente, con particolare riguardo alla Liguria.
Vita quindi breve per l’anticiclone: difatti il 26 dicembre si concretizzerà il guasto del tempo per l’arrivo di una depressione atlantica più organizzata nel Mediterraneo.
Tornerà la neve sulle Alpi ed anche a quote collinari sul catino padano, generalmente in quelle zone ove normalmente resiste il cuscinetto d'aria fredda.
Il resto della Penisola vedrà soprattutto pioggia, con neve relegata ai rilievi più alti dell’Appennino.
 

Evoluzione

Questa prima perturbazione atlantica potrebbe aprire finalmente la strada ad una dinamicità da tanto tempo assente sull’areale del Mediterraneo.
L’alta delle Azzorre tenderà difatti a rinforzarsi puntando i massimi in pieno oceano, ma resta comunque da valutare dove finirà questa “scheggia” impazzita, perché l’eventuale evoluzione verso l’Europa occidentale, ipotesi paventata da diversi modelli previsionali, potrebbe spingere aria fredda polare verso sud, con conseguenti effetti sulle temperature e sull’evoluzione meteorologica.
 

Tendenza per il lungo termine

Il trend evolutivo per i primi giorni del 2018 accredita cospicue possibilità sul possibile peggioramento appena citato. Un peggioramento che andrebbe ad interessare gran parte dell’area peninsulare, con precipitazioni localmente intense e spesso a carattere nevoso, grazie alla flessione termica che ne conseguirà dopo la temporanea impennata natalizia.
Nel complesso il tempo potrebbe continuare fino a fine step previsionale con una sostanziale variabilità a causa di una prevalente circolazione oceanica.

Questo articolo appartiene alle raccolte: