L’intrusione di aria fredda dai quadranti orientali ha portato, come nelle attese, la neve anche a quote molto basse sui settori occidentali e fin sul Piemonte. L'andamento del quadro meteo della seconda parte di marzo promette ancora nuovi colpi di coda gelidi: vivaci scambi meridiani hanno infatti in serbo colate artiche intense. La prima è in arrivo dopo la breve pausa del fine settimana. 

Il punto della situazione 
Il Piemonte e la Liguria sono le zone più colpite dal maltempo che, per effetto dell'aria fredda artica, ha visto cadere la neve a quote molto basse, localmente sino al piano. Nevicate cospicue sono state segnalate sul Piemonte, al confine con le Alpi Liguri e sul'Appennino savonese, tanto che nelle ultime 48 ore si sono misurati accumuli fino a 40-60 centimetri già sulle aree di alta collina.
Discreta l’imbiancata su Cuneo, ove si superano i 10 centimetri al suolo anche in città. La neve a Torino ha invece lasciato spazio alla pioggia, raggiungendo uno spessore totale di qualche centimetro, in particolare nella zona pedecollinare.
L'ondata di maltempo non ha risparmiato neanche il Sud, soprattutto la Sicilia, dove nel settore sud-orientale si sono scatenati diversi temporali. Uno di questi ha colpito Siracusa, scaricando in poco più di un’ora oltre 75 millimetri di pioggia ed una considerevole coltre di ghiaccio lasciata da una fitta grandinata. La temperatura in città, dopo aver raggiunto una massima di circa 16°C, è crollata rapidamente fin sotto i 10°C. 

Analisi 
Come già ricordato anche nell’approfondimento dedicato alle previsioni a lungo termine, l’inverno è alla disperata ricerca di un riscatto, sfruttando tutte le possibili occasioni offerte dal mese di marzo. La disgregazione del vortice polare, avvenuta con estremo ritardo, sta contribuendo ad animare quest’ultima parte della stagione con vivaci scambi in senso meridiano. L'andamento meteo della seconda parte di marzo promette, quindi, nuovi colpi di coda gelidi: vi sarà perciò un susseguirsi d’intense colate artiche alternate a temporanei, ma incisivi, richiami di aria molto mite subtropicale. Il contatto tra l’aria d’estrazione continentale e le miti correnti in risalita dal Mediterraneo promette quindi una fase meteo davvero scoppiettante, che condizionerà soprattutto il periodo pasquale. 

Rapidi scambi meridiani 
Dopo l'irruzione artica delle ultime ore, è in arrivo qualche scampolo prettamente primaverile. Nel fine settimana avanzerà dai quadranti occidentali aria più stabile e mite di origine atlantica, che regalerà una tregua e temperature oltre i 20° gradi su tutta l’area meridionale.
Guerra aperta però tra l’Artico e all’anticiclone africano. Nuove masse d'aria gelide irromperanno difatti sull'Europa e successivamente - in maniera meno diretta - anche in Italia. Intense escursioni termiche andranno quindi a dominare lo scenario barico con tutti gli ingredienti del caso: forti colpi di vento, intensi temporali, abbondanti precipitazioni ed anche gelate

Evoluzione meteo
I modelli previsionali individuano oggi una evoluzione barica in tre principali step. La prima fase, con l'irruzione artica proveniente dalla Russia, andrà gradualmente a concludersi alle porte del prossimo fine settimana, quando entrerà nel vivo la seconda fase. L’intermezzo porterà una tregua abbastanza secca e più mite, con un'alta pressione delle Azzorre più invadente anche sui settori orientali. Nell’ultima fase avrà però la meglio una nuova imponente irruzione artica, che colpirà dapprima l'Europa e, successivamente, anche la Penisola italiana nel periodo pre-pasquale, dal 23 al 25 marzo. 

Tendenza
Sarà quindi una Pasqua fredda e perturbata? Ebbene sì, le probabilità stando alle ultime elaborazioni dei modelli previsionali sono davvero elevate.
Tesi sostenuta dai più autorevoli centri di calcolo: l’americano Gfs e l’europeo Ecmwf, che vedono entrambi la costituzione di un robusto blocco altopressorio in pieno Atlantico, assetto che di norma incentiva poderose colate artiche sul Mediterraneo centrale.
L’aria fredda a contatto con i mari italiani andrà a scavare una nuova depressione (in successivo approfondimento sul Tirreno), che determinerà un intenso peggioramento su tutto il territorio. Tale circolazione depressionaria andrà inoltre a succhiare ulteriori masse d’aria fredde dal Nord Europa, apportando un deciso calo termico. 
Sicuramente l'Europa sperimenterà condizioni ancora da pieno inverno, ma anche l’Italia - seppur in modo più addolcito - dovrà fronteggiare possibili fasi di maltempo di stampo pienamente invernale.

Questo articolo appartiene alle raccolte: