Gli ultimi tre anni hanno portato grandi cambiamenti per il settore agroalimentare e per il comparto dei fertilizzanti. Di questo e delle nuove politiche europee e nazionali si è parlato lo scorso 16 giugno in occasione dell'Assemblea annuale di Assofertilizzanti - l'Associazione Nazionale Produttori di Fertilizzanti che fa parte di Federchimica - che ha visto, oltre al rinnovo dei componenti del Consiglio Direttivo dell'Associazione e dei suoi gruppi merceologici la tavola rotonda sul futuro del comparto.
Le evoluzioni e i possibili scenari futuri per l'agroalimentare derivanti dalle nuove politiche europee e nazionali e dai cambiamenti di scenario in atto sono stati introdotti da un approfondimento dell'Università Cattolica di Piacenza a cui è seguito un confronto tra Rosanna Conte (relatrice ombra della "Risoluzione del Parlamento Europeo sulla comunicazione della Commissione relativa alla garanzia della disponibilità e dell'accessibilità economica dei concimi"), Diana Lenzi (presidente di Ceja), Gabriele Canali (professore di Economia Agroalimentare dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza) e Giovanni Toffoli (presidente di Assofertilizzanti - Federchimica) sullo scenario futuro dei fertilizzanti a livello Ue.
L'agroalimentare e gli stravolgimenti degli ultimi anni
"In meno di tre anni e mezzo l'agroalimentare ha dovuto confrontarsi con importanti stravolgimenti globali. Nonostante la situazione appaia in via di miglioramento, restano le 'cicatrici' che le crisi hanno lasciato sulla redditività delle imprese, un'inflazione ancora preoccupante con possibili effetti negativi sui consumi, soprattutto di prodotti di qualità, nonché gli effetti localizzati, ma importanti, del cambiamento climatico" ha dichiarato il professor Gabriele Canali. "In tutto questo la Pac e la Strategia from Farm to Fork hanno proseguito il loro cammino quasi senza accorgersi di ciò che è avvenuto. Esiste un ritardo evidente nella comprensione della portata dei cambiamenti intervenuti nel sistema agroalimentare globale e nelle scelte che si rendono necessarie, fuori da schematismi superati, soprattutto sul fronte della sostenibilità, quindi dell'impiego di fertilizzanti e in genere di prodotti chimici".
Fertilizzanti, facilitare la ricerca e l'iter di registrazione dei prodotti
Giovanni Toffoli, presidente di Assofertilizzanti - Federchimica ha ricordato: "Le imprese del comparto dei fertilizzanti escono da un anno molto complesso e si apprestano a gestire nuovi cambiamenti del contesto normativo di riferimento con la Direttiva Soil Health e il Piano di Azione per la gestione integrata dei nutrienti. Siamo pronti ad offrire il nostro contributo attraverso la messa a punto di prodotti sempre più sostenibili e innovativi, ma abbiamo bisogno di un contesto che faciliti la ricerca e velocizzi l'iter per la registrazione dei prodotti. Abbiamo di fronte a noi una grande opportunità per fare sistema e concorrere tutti a un obiettivo comune".
La relatrice ombra della risoluzione del Parlamento Europeo sui fertilizzanti, Rosanna Conte, ha dichiarato: "ho avuto l'opportunità di fornire il mio contributo affinché le istituzioni europee adottassero un ampio pacchetto di misure volte a tutelare un settore strategico come quello dei fertilizzanti. Il nostro lavoro, però, non si è concluso e dovremo continuare a lavorare affinché l'industria italiana dei fertilizzanti e l'intero comparto agricolo possano continuare ad operare e ad eccellere nel contesto europeo e internazionale".
"La sfida che ci troviamo ad affrontare politicamente in Europa, di indirizzare l'agricoltura attraverso una serie di strumenti legislativi verso modelli ambientalmente più sostenibili, pur preservando e rafforzando la redditività delle aziende agricole, è di vitale importanza. Questa transizione ecologica i giovani agricoltori europei la vogliono guidare e non subire - ha commentato Diana Lenzi, presidente di Ceja, che ha aggiunto: "Ne vogliono fare il driver, la forza trainante, per una transizione economica che renda le aziende agricole economicamente sostenibili, redditizie, più attrattive, affrontando finalmente l'investment gap che vede l'agricoltura europea indietro di 46 miliardi di investimenti per poter essere considerata realmente competitiva".
Le 61 imprese che aderiscono ad Assofertilizzanti realizzano oltre il 90% del fatturato italiano del comparto, che nel 2022 si è attestato al di sopra del miliardo di euro. Le industrie del settore impiegano in Italia circa 2.500 persone con una predominanza di imprese a capitale italiano.
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