Tra queste desta particolare interesse la nuova tecnica di sequenziamento dei geni della pianta denominata Next Generation Sequencing.
“Grazie a questa tecnologia altamente innovativa – ha dichiarato Giovanni Marrollo, Product Manager di Valagro – Valagro è in grado di realizzare una mappa in tempo reale dei geni di qualunque pianta in uno specifico momento, come ad esempio dopo essere stata trattata con un biostimolante. Il Next Generation Sequencing consente di acquisire enormi quantità di dati sulla pianta in poco tempo e con un’accuratezza inedita. Basti pensare – ha aggiunto Marrollo – che questa operazione richiedeva finora mesi di lavoro, mentre con questa nuova tecnologia è possibile portarla a termine in un unico esperimento in sole due settimane. Infine, si può effettuare la rilevazione accurata di tutti i geni espressi anche per quelle colture il cui genoma non è ancora stato sequenziato”.
Le novità sviluppate da Valagro sono prevalentemente finalizzate a comprendere meglio l’azione del biostimolante sulla pianta, in modo da incrementarne l’efficacia e nell’ottica di consentirne un impiego sempre più mirato, riducendo i costi anche a vantaggio dei consumatori, cioè gli agricoltori.
La nuova tecnica di sequenziamento utilizzata da Valagro permette di valutare l’efficacia in particolare del biostimolante Erger®, così come di comprendere più approfonditamente la dormienza e i geni che la regolano.
Anche gli studi sulla metabolomica sono diretti a obiettivi simili.
“Gli studi sul metabolismo delle piante – ha dichiarato Alfredo Sgrignuoli, Product Manager di Valagro – ci hanno consentito di utilizzare una tecnologia in grado di misurare il diretto e reale contributo dei biostimolanti a livello metabolico della pianta, in particolare per quanto riguarda i formulati MC Cream e MC Extra. L’utilizzo della metabolomica – ha concluso Sgrignuoli – offre uno strumento per misurare concretamente e in maniera obiettiva il valore aggiunto offerto dall’impiego dei biostimolanti Valagro”.
L’utilizzo di questa “omic” consente di tracciare i metaboliti assegnando a ciascuno di questi una determinata funzione fisiologica sulla pianta, con la conseguente possibilità di misurare l’efficacia del biostimolante su quest’ultima.
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Fonte: Valagro