I Fosfiti sono prodotti fosfatici speciali dotati di un alto grado di assimilabilità, sia fogliare che radicale e grande possibilità di traslocazione sistemica all'interno della pianta. 

Assolvono a tutte le positive funzioni fisiologiche e metaboliche esplicate dal fosforo nelle piante.

Tuttavia, la più importante funzione svolta è quella curativa e di protezione delle colture, soprattutto per le nuove foglie e organi verdi in genere, specie se in accrescimento e sviluppo.

 

Caratteristiche chimiche
Un fosfito si origina dalla combinazione di un atomo di fosforo combinato con tre atomi di ossigeno PO3: questo composto viene appunto chiamato fosfito (o fosfonato quando viene prodotto nella pianta). I fosfiti hanno un pH generalmente molto acido (4 – 5). 

I normali fertilizzanti fosfatici tradizionali invece hanno lo stesso atomo di fosforo combinato con quattro atomi di ossigeno PO4: tale composto viene chiamato fosfato. Le differenze biologiche e di efficacia tra questi due composti sono notevoli.

Formulazioni tecniche
Quando l'acido fosforoso (H3PO3) è neutralizzato con una base, ad esempio l'idrossido di potassio (KOH), ne risulta un estere (K2HPO3). Il sale dell'acido fosforoso è un fosfito.
Il derivato biologico dell'acido fosforoso è naturalmente un fosfonato.

Un prodotto di decomposizione di un fosfonato è l'acido fosfonico.
Questo concetto costituisce una importantissima differenza nella definizione di fosfiti e fosfonati. In chimica organica, la differenza tra gli esteri del "vero" acido fosforoso e quelli dell'acido fosfonico diventa più marcata e più importante: i primi vengono detti univocamente fosfiti, gli ultimi fosfonati.

 

Proprietà dei fosfiti
Il fosfito è molto attivo nelle piante, in quanto leggermente instabile e tende a reagire e ad avere degli effetti relativamente immediati. La molecola è totalmente idrosolubile ed è facilmente assorbita dalle piante sia attraverso le radici che le foglie.

Mentre i tradizionali fertilizzanti fosfatici (-PO4 da acido fosforico) devono essere applicati in grandi quantità per avere risultati significativi, poiché solo una piccola quantità di fosforo è disponibile per le piante, i fosfiti (-PO3 da acido fosforoso) possiedono elevatissime proprietà nutrizionali e collateralmente di protezione delle colture.

I fosfiti, oltre all'azione nutritiva, stimolano le auto difese della pianta (Resistenza Indotta Sistemica). Si tratta di un meccanismo endogeno di auto-difesa che ha luogo nelle piante quando sono soggette ad attacchi patogeni esterni che tendono a compromettere lo stato di salute e che fanno scatenare, per reazione, l'emissione di sostanze atte ad aumentare l'auto-difesa e a potenziare il sistema immunitario endogeno, tramite la sintesi e la traslocazione di fitoalessine. 

Le fitoalessine sono chimicamente classificabili come: Terpeni, Fenoli aromatici, ecc. Sintetizzate dalla pianta e traslocate all'interno di essa, specie nei siti di attacco patogeno in corso, aumentano la resistenza a detti attacchi e, se in quantità sufficiente, possono debellare l'attacco stesso.

Oltre ad indurre R.I.S., le fitoalessine agiscono direttamente nei fenomeni di rottura delle membrane cellulari dei batteri patogeni, provocandone la distruzione.

Alcune volte però, i meccanismi naturali di difesa delle piante non riescono a controllare gli agenti patogeni, così le concentrazioni di fitoalessine e di altri anti-microbici rimangono insufficienti a causa di:
• stress climatici e/o fisiologici; 
• stress da intensivi utilizzi di prodotti agro-chimici;
• condizioni di elevate pressioni esercitate dagli agenti patogeni.
In tali condizioni il vantaggio tecnico apportato per il ripristino dello stato di salute della coltura dai fosfiti risulta fondamentale. 

 

Siriac vigneto specializzatoEsperienze di campo
Numerose prove hanno riscontrato un'ottima attività fungicida, svolta appunto dai fosfiti, principalmente antiperonosporica su vite (contro Plasmopara Viticola). Più precisamente l'azione si concretizza nella devitalizzazione e distruzione delle spore e delle cellule costituenti gli organi di riproduzione del fungo.

 

Utilizzi dei fosfiti
I fosfiti possono essere impiegati nelle strategie di difesa delle colture, contro le maggiori avversità, in diverse fasi fenologiche, impiegati in miscele e in sinergia con altri prodotti con diverso meccanismo d'azione.

I risultati che si possono ottenere, in termini di ripristino dello stato di salute delle piante, sono sicuramente tangibili ed apprezzabili. 

 

Fosfo K
Nel catalogo di Siriac è disponibile Fosfo K, sospensione di concime PK 30.20 a basso tenore di cloro.
E' un fosfito di potassio con titolo 0-30-20.

Disponibile in taniche a 6 kg, stimola l'accrescimento e i meccanismi di autodifesa (fitoalessine) delle piante, siano esse orticole, agrumi, ornamentali, rinvigorendole e rendendole resistenti alle infezioni.

Fosfo K è applicabile su tutte le colture con i normali sistemi di irrigazione; per il suo carattere sistemico viene rapidamente assorbito da parte delle piante sia per via radicale che fogliare. Si può applicare il prodotto durante tutto il ciclo colturale, soprattutto nei momenti in cui le piante si trovano debilitate da infezioni micotiche.

Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata a Fosfo K sul sito Siriac.com.
Esistono inoltre diverse altre formulazioni di fosfiti:
di Rame (Cu)
di Magnesio (Mg);
di Ferro (Fe);
di Zinco e Manganese (Zn + Mn)
in miscela con azoto e altri microelementi

 

Per maggiori informazioni: Siriac
C.da Pezza di Rizzo S.S. 115 - 97011 Acate (RG)
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