Le larve, perdurando tali condizioni di clima mite, possono proseguire nella propria azione anche fino a tutto novembre, causando danni talvolta pesanti a carico degli apparati fogliari di cavoli, cavolfiori, cavoli broccoli e altre colture appartenenti alla medesima famiglia.
Consultando la banca dati Fitogest, contro Pieris brassicae, come sommatoria delle tre colture sopra citate risultano utilizzabili 24 differenti sostanze attive, corrispondenti a circa un centinaio di formulazioni. Di seguito, l'elenco delle sostanze attive ripartite sulle tre colture utilizzate in questo articolo come rappresentanti delle brassicacee. Cliccando sui nomi delle molecole si potrà risalire anche ai formulati commerciali che le contengono.
Per ulteriori ricerche, se si è attivato il servizio "Fitogest®+", è possibile inoltre indicare la specifica coltura di interesse e filtrare opportuamente i risultati.
Cavolo bianco
Su questa coltura sono 60 i formulati autorizzati contro Pieris brassicae. Di seguito le sostanze attive in essi contenute.- B. thuringiensis kurstaki - 3A3B
- B. thuringiensis kurstaki - ABTS 351
- B. thuringiensis aizawai - GC 91
- B. thuringiensis kurstaki - EG 2348
- B. thuringiensis kurstaki - HD1
- B. thuringiensis aizawai - H 7
- B. thuringiensis kurstaki - SA 11
- B. thuringiensis kurstaki - SA 12
- Beta-ciflutrin
- Cipermetrina
- Clorpirifos
- Deltametrina
- Etofenprox
- Emamectina benzoato
- Estratto di Piretro
- Spinosad
Cavolfiore
Ammontano invece a 97 i formulati che risultano autorizzati su cavolfiore. Rispetto al cavolo bianco risultano anche le seguenti sostanze attive:
- Azadiractina A
- Alfa-cipermetrina
- Clorantraniliprole
- Indoxacarb
- Lambda-cialotrina
- Tau-fluvalinate
- Zeta cipermetrina
Cavoli broccoli
In banca dati risultano infine 86 formulati autorizzati su cavolo broccolo, con in più, rispetto alle sostanze attive precedenti, il solo esfenvalerate.
Avvertenza: data la possibile promiscuità di colture della stessa famiglia nella medesima azienda agricola, prima di utilizzare i prodotti è bene verificare sempre l'etichetta ministeriale quanto a colture autorizzate e parassiti contemplati. Perché non sempre ciò che è registrato su una coltura è parimenti applicabile anche su altre colture della medesima famiglia.
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Fonte: Agronotizie