Un evento organizzato come tradizione da Arptra, acronimo di Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori, con il supporto di Antesia, Lameta, Europe Direct Puglia, Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura "Basile Caramia", Aipp, Giornate fitopatologiche e sviluppato in collaborazione con Image Line.
Livello estremamente qualificato quello che si è misurato a Bari, sia sul palco, sia in platea, con l'usuale calca dei molti tecnici che desideravano essere aggiornati sui temi di maggior attualità e interesse circa l'agricoltura e la difesa delle piante.
I lavori sono stati aperti come d'uso da Vittorio Filì, presidente Arptra, Vito Savino, direttore Crsfa Basile Caramia, Ennio Triggiani responsabile scientifico Europe Direct Puglia, Franco Faretra, Aipp, e Giacomo Carreras, Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia.
Il filmato inviato da Duccio Caccioni, coordinatore scientifico della Fondazione Fico, ha offerto spunti di riflessione per cogliere i punti di vista del mercato sulle pratiche sostenibili adottate dall'agricoltura odierna.
Subito scintille durante la prima sessione, moderata da Cristiano Spadoni di AgroNotizie, con partecipanti quanto mai diversificati per estrazione, come Bruno Mezzetti, professore di Arboricoltura del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università politecnica delle Marche (scarica la relazione di Bruno Mezzetti "Un po' di New breeding technique"), Lorenzo Bordoni, del Consiglio di presidenza Agrofarma-Federchimica (scarica la relazione di Lorenzo Bordoni "Evoluzione e sfide dell'industria della protezione delle colture"), Lorenzo Gallo, presidente del Gruppo fertilizzanti specialistici di Assofertilizzanti-Federchimica (scarica la relazione di Lorenzo Gallo-Assofertilizzanti) e Paolo Carnemolla, presidente di Federbio (scarica la relazione di Paolo Carnemolla-Federbio).
Al centro del dibattito, l'impegno a favore della sicurezza alimentare tramite un'agricoltura sostenibile. Ovvie le divergenze fra i convenuti. Bruno Mezzetti ha infatti elencato le diverse opportunità offerte dalla ricerca biotecnologica, incluse le recentissime tecniche di genome editing e quelle basate sulla somministrazione di specifici Rna atti a indurre modifiche nell'espressione dei geni di colture o infestanti.
Spadoni ha colto l'occasione per mostrare un video in cui si evidenzia l'evoluzione di una pianta sottoposta a questo innovativo trattamento.
Tali tecniche non sono considerate Ogm, dato che non alterano il Dna dell'ospite, bensì modulano o inibiscono l'espressione di alcune caratteristiche in modo mirato e programmato. Tutte opportunità che potrebbero essere sfruttate, per esempio, per ridurre drasticamente l'uso dei prodotti per la difesa fitosanitaria. Nonostante ciò, sono state respinte anch'esse al mittente da Paolo Carnemolla, il quale ha ribadito la posizione di Federbio di operare nell'ambito di forme di agricoltura avulse da tali pratiche.
Fonte foto: Arptra
La discussione si è ovviamente spostata sul tema "bio", anche a causa della citazione da parte di Mezzetti della recente missiva scritta proprio sul tema "agricoltura biologica" dalla senatrice Elena Cattaneo e altri firmatari del mondo della ricerca e della tecnica. Un documento alquanto corposo che analizza una molteplicità di aspetti, come per esempio la scarsa produttività del biologico che obbligherebbe a coltivare molti più terreni spingendo ancora di più le emissioni di gas serra anziché contenerle come affermato.
Osservazioni che hanno ovviamente aperto alla polemica e che sono state respinte con foga da Paolo Carnemolla il quale, come argomentazione, ha fatto riferimento alla produttività complessiva di un'azienda biologica nel lungo periodo, dovuta a rotazioni e successioni colturali strette.
Posizione che non ha trovato però l'accordo degli altri partecipanti alla tavola rotonda, i quali continuano a vedere nell'uso oculato di fertilizzanti e agrofarmaci la via per difendere la sostenibilità delle produzioni alimentari globali, magari afferendo a pratiche integrate sempre più eco-compatibili, basate quindi non solo sulla chimica, bensì anche sulla genetica, sull'innovazione nel settore della meccanizzazione agraria e su nuove tecniche e tecnologie recentemente affacciatesi sui mercati, inclusa l'elettronica e l'aiuto di droni e satelliti.
Fra queste tecniche virtuose, una fra le più promettenti non è in effetti recentissima, ovvero la tecnica delle minime lavorazioni e della semina su sodo. Da molti anni se ne apprezzano infatti i benefici in termini economici e ambientali, ma ancora stenta a decollare in Italia, mentre nelle Americhe è ormai pratica estremamente diffusa.
Sicuramente, gli scenari futuri obbligano a severe riflessioni. I cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più difficile estrarre rese sufficienti in molte aree del Globo. Come pure stanno rendendo la vita più dura anche agli agricoltori dei climi continentali. La risposta non è quindi l'aumento di terre dissodate, causa di per sé del 40% delle emissioni complessive attribuite all'agricoltura, bensì lo sfruttamento più razionale di quelle attualmente già in uso.
A causa di tali cambiamenti e degli scambi commerciali sempre più fitti su scala globale, patogeni e parassiti alieni continuano inoltre a moltiplicarsi sul territorio nazionale, a un ritmo che pare superiore alla capacità di reazione del settore.
E a tali problemi serve dare risposte più efficaci di quanto appaiono le pur sempre auspicabili buone pratiche di campagna, elemento fondamentale sì, ma di per sé insufficiente.
Bio o non bio, servono agrofarmaci
Nel corso della seconda sessione del convengo barese è stato il turno delle novità di prodotto, presentate da diversi rappresentanti delle aziende produttrici: Sumitomo Chemical Italia/Agrauxine, CBC Europe-Biogard, Certis Europe, Arysta Life Science Italia, Gowan Italia, BASF Italia, Belchim Italia, FMC Cheminova Agro Italia, Adama Italia, Sipcam Italia, Syngenta Italia, Biolchim, Eastman Chemical Company, Manica, Corteva Agriscience™, Upl Italia, Bayer CropScience, Ascenza, Agrifutur, Alphabio Control Limited, Nufarm Italia.Scopri gli interventi e scarica le presentazioni mostrate a Bari
Prospettive sostenibili
Infine, nella terza sessione del convegno, moderata dal giornalista di Terra e Vita Lorenzo Tosi, sono state approfondite le "Novità e prospettive sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari" (scarica la relazione), grazie all'intervento di Agostino Santomauro dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia.A seguire si è toccato il delicato tema dei patogeni e dei parassiti di recente introduzione e di possibile diffusione sul territorio pugliese, tramite quattro distinti interventi. Il primo di Stefania Pollastro del dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti dell'Università degli Studi di Bari, la quale ha riassunto i "Patogeni di recente introduzione e possibili problematiche emergenti" (scarica la relazione).
Antonio Guario, fitoiatra-consigliere Arptra, ha invece approfondito il tema de "La Tignola rigata: criticità anche sull'uva da tavola" (scarica la relazione), coltura di primaria importanza in Puglia e, soprattutto, proprio a Bari. Da parte loro, Tiziano Galassi e Mauro Boselli, tecnici esperti Ipm, hanno condiviso con i partecipanti le novità sui "Ritrovamenti di cimice asiatica al Sud Italia: esperienze di tecniche di monitoraggio e gestione del controllo" (scarica la relazione).
Infine Pierfederico Lanotte, dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante-Cnr Bari, ha concluso il convegno toccando l'argomento più delicato si possa nominare in Puglia, ovvero "Xylella fastidiosa: aggiornamento 2018 tra ricerca, misure di contenimento e prevenzione" (scarica la relazione).
Nella speranza che soprattutto su quest'ultimo tema la regione trovi finalmente pace e riesca a efficientare ulteriormente le pratiche attualmente in atto per arginare questa letale patologia.
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Fonte: Agronotizie