Come anticipato nelle scorse settimane, è stata quindi confermata, con il voto del Comitato permanente della catena alimentare e della salute degli animali a Bruxelles, la messa al bando dell'insetticida prodotto da BASF avverrà a partire dal 31 dicembre 2013 per due anni.
A differenza di quanto avvenuto in occasione del voto per i tre neonicotinoidi, questa volta l'Italia si è schierata a favore del provvedimento. Gli unici voti contrari sono arrivati da Spagna, prima utilizzatrice con il 90% del prodotto venduto nell'Ue, e Romania.
Il provvedimento si applica in particolar modo alle sementi di mais e girasoli, non riguarda invece le piante che vengono raccolte prima della fioritura e che quindi non attraggono le api, come broccoli, cavolfiori, cavoli, cipolle, porri.
La misura segue la valutazione scientifica dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), secondo cui le sementi trattate con questo antiparassitario presentano un rischio acuto per le popolazioni degli insetti impollinatori in Europa.
“L’accordo rispecchia la promessa che avevo fatto – ha commentato il Commissario europeo alla Salute, Tonio Borg – e segna un altro passo importante nella strategia globale di contrasto al declino delle api in Europa”.
Come per i neonicotinoidi, si prevede che il bando duri due anni, e che a quel punto venga rivalutato, in base a nuove valutazioni scientifiche.