Nel corso del secondo convegno nazionale sulla pesca Saturnia, che si è svolto venerdì 15 luglio a Montecosaro (Mc), su iniziativa della Sezione di Centro-Est dell'Accademia dei Georgofili, è emerso che pure in un'annata di forte flessione nella vendita delle pesche, la pesca Saturnia, che ha trovato il suo habitat ideale nelle Marche, nell'area compresa tra Montecosaro e Montegranaro, tiene bene la propria posizione sul mercato.

I lavori sono stati coordinati da Roberto Della Casa, docente di marketing dei prodotti alimentari all'Università di Bologna, il quale ha sottolineato che "la pesca Saturnia è un prodotto di successo e di grandi potenzialità che si inserisce nel quadro di un processo di rinnovamento del patrimonio peschicolo italiano; però bisogna tenere sotto controllo la gestione di questo successo". 

Marco Eleuteri, direttore commerciale dell'Azienda Eleuteri, ha confrontato i dati statistici relativi alla produzione di pesca Saturnia nelle Marche con quelli della Spagna, grande produttrice ed esportatrice di questo frutto. 

Il professor Natale Giuseppe Frega ha evidenziato le grandi potenzialità antiossidanti della pesca Saturnia, ricca di vitamina A ma anche di vitamina C, di provitamina A e di polifenoli, contenuti soprattutto nella buccia. Ha parlato poi delle sperimentazioni fatte per produrre da questo frutto altri prodotti di grande qualità come l'acquavite, il vino (a bassa gradazione alcolica), l'aceto, il succo, il distillato, il mosto (fermentato al naturale e con lieviti selezionati), il distillato della sola polpa e il distillato della sola buccia. E' stata anche sperimentata la strada della liofilizzazione, con buonissimi risultati. Nella commercializzazione della pesca Saturnia sarà importante puntare sul packaging e sulla riconoscibilità del territorio di provenienza, con l'impiego di contenitori appositamente studiati.