"Sul riso piemontese manca un progetto di filiera collegato al territorio ove siano protagoniste le imprese agricole, le aziende di trasformazione e confezionamento fino all'ultimo anello della catena, la commercializzazione". E' quanto emerso nella riunione dell'Osservatorio mercati della Coldiretti Piemonte, coordinato dal presidente Paolo Rovellotti e dal direttore Bruno Rivarossa, al quale erano presenti anche i rappresentanti delle province di Novara, Vercelli/Biella e Alessandria.

Dall'incontro è emerso che il comparto piemontese vive una situazione di incertezza dovuta a prezzi poco remunerativi per l'impresa agricola, che spesso non vede riconosciuta la qualità del suoi risi.

Coldiretti Piemonte ha dunque deciso una serie di contatti con l'industria di trasformazione al fine di progettare e realizzare progetti di filiera 'tutta italiana' anche per il riso. D’altra parte la situazione di mercato attuale, sottolinea Coldiretti, non consente soddisfazioni economiche non solamente per le imprese agricole ma anche per le aziende di trasformazione che hanno difficoltà nell’ammortamento degli impianti. Coldiretti intende perciò 'dare una spallata' ad "un sistema di commercializzazione che è diventato obsoleto e di cercare il giusto processo di valorizzazione del cereale più consumato al mondo".