"Non abbiamo mai ostacolato la ricerca, che è un valore per il Paese. Semmai occorre interrogarsi seriamente se i pochi soldi pubblici disponibili per la ricerca devono essere destinati agli Ogm o a cose veramente importanti per il nostro futuro". E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento agli organismi geneticamente modificati, tornati all'attenzione dell'opinione pubblica con le recenti dichiarazioni del ministro Galan.
"Detto questo - ha sottolineato Marini - spetta inderogabilmente ai cittadini e ai popoli decidere se, quando e come applicare i risultati scientifici che la ricerca mette a disposizione e su questo punto la scelta di dire no alla coltivazione degli Ogm fatta dall'Italia è stata lungimirante e tale dovrà rimanere".
"Il futuro della nostra agricoltura - ha precisato Marini - sarà nell'essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. II problema - ha concluso Marini - è non farsi copiare le nostre eccellenze e non replicare noi modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato".
Aanche i Vas - Verdi ambienti e società sottolineano l'importanza di avere garanzie concrete per un modello agroalimentare libero da Ogm, ecologico e basato sulla biodiversità: "All'inizio dell'anno una Commissione europea, evidentemente pro biotech, aveva avanzato una proposta allettante per gli Stati membri e le Regioni: poter bandire dal proprio territorio gli Ogm. La discussione all'interno delle istituzioni europee, sulle nuove linee guida, è già stata avviata e tra pochi giorni, il 13 luglio, si dovrebbe arrivare alla loro pubblicazione, ma le zone d'ombra di questo documento sembrano superare gli aspetti positivi". Lo afferma il vicepresidente dei Vas che chiede alle autorità competenti in materia "di usare le sedi preposte per rigettare tale proposta".
Anche Coldiretti provinciale di Rovigo sottolinea la qualità della nostra agricoltura, lanciano l'allarme sulle possibili ricadute di una politica pro-Ogm: "Ogm e coltivazioni tradizionali non possono coesistere negli spazi stretti delle aziende nostrane e la contaminazione genetica ucciderà la nostra agricoltura di qualità e biologica che, per inciso, è sempre Ogm-free ed è apprezzata nel mondo proprio perché le si riconosce un plusvalore di sicurezza alimentare e di competenze produttive legate alle tradizioni dei territori di riferimento. Se si seminano Ogm e quella parte della scienza che adesso è favorevole si sbagliasse, come è già avvenuto per le farine animali che hanno causato la 'mucca pazza', per l'amianto e per i coloranti artificiali, non ci sarà possibilità di tornare indietro". Lo afferma il presidente della Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco.
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Fonte: Agrapress