Il provvedimento che anticipa alla prossima campagna l'entrata in vigore del disaccoppiamento totale per i prodotti ortofrutticoli da industria (pomodoro, pere e pesche) è alle battute finali. Lo ha confermato il capo del Dipartimento Giuseppe Nezzo, spiegando che manca solo un'ultima fase di concertazione e l'esame in sede di comitato tecnico stato-regioni e poi di conferenza Stato-Regioni. secondo Nezzo, il provvedimento non è tale da comportare cambiamenti significativi per il settore, dato che "si limita ad anticipare di un anno quello che sarebbe comunque successo" ed anche perché - ha aggiunto - "la riconversione dal pomodoro, o tantomeno da pere e mele, ad altre colture non è cosa che si fa in un anno"
 
Le associazioni degli industriali del pomodoro Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari) e Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari e vegetali) sono contrarie ad una eventuale revisione dell'Ocm ortofrutta con la rinuncia dell'italia al disaccoppiamento parziale dell'aiuto per il pomodoro da industria già a partire dal prossimo anno. Lo ha detto il direttore dell'Anicav Nicola Calzolaro, spiegando che su questo tema hanno più volte cercato di contattare il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia "senza ricevere nessuna risposta, un fatto senza precedenti". "La rinuncia al disaccoppiamento parziale da parte dell'Italia, prima che lo facciano altri Stati membri concorrenti, come la Spagna o il Portogallo - afferma Calzolaro - avrebbe conseguenze gravissime".
C'è - scrivono nella lettera Anicav e Aiipa - "il grosso rischio di far scomparire dai campi, dopo la barbabietola anche il pomodoro, l'ultima coltivazione importante rimasta all'agricoltura italiana, terzo produttore mondiale dopo Usa e Cina". L'industria di trasformazione non ha una posizione ideologica contro il disaccoppiamento - ha concluso Calzolaro - ma, come si sottolinea nella lettera "chiede solo di concordare preventivamente con gli altri Stati membri il passaggio per il 2010 al regime di aiuti disaccoppiato. Una volta che tutti abbiano aderito alla proposta, l'industria italiana potraà accettare il cambiamento".
  
"Anticipare l'introduzione del disaccoppiamento totale nel regime del pomodoro da industria, metterebbe a rischio l'attività produttiva di oltre il 50% delle aziende del nostro paese e di oltre 10.000 lavoratori impegnati nella produzione e trasformazione del pomodoro". E' quanto ha dichiarato Pietro Pellegrini segretario nazionale della Uila Uil, facendo seguito alle notizie di stampa circa una possibile anticipazione del disaccoppiamento totale nel regime del pomodoro, modificando la fase transitoria prevista dal Decreto 1540 del 22 ottobre 2007.