Dopo le difficoltà che hanno caratterizzato la campagna 2024 legate principalmente alle condizioni climatiche estremamente negative che hanno danneggiato sia gli agricoltori che le industrie, è stato raggiunto il 28 gennaio 2025 l'Accordo Quadro per la gestione dalla prossima campagna di trasformazione del pomodoro da industria nel Bacino Nord Italia.
L'accordo prevede una forte azione comune per la difesa e la valorizzazione della filiera e delle produzioni, introducendo alcune modifiche ai criteri qualitativi della materia prima che vanno ad incidere sul prezzo medio di riferimento "molto oneroso per le aziende di trasformazione" è scritto in una nota dell'Anicav. Il prezzo di riferimento per la campagna 2025 sarà di 142,50 euro/tonnellata più una scaletta qualità migliorata, che potrebbe valere fino ad un massimo di 2,50 euro tonnellata.
Quella del pomodoro da industria è una delle filiere cardine dell'agroalimentare Italiano e vede l'Italia primo produttore in Europa con 5 milioni di tonnellate, la metà prodotte nel distretto del Nord Italia.
"L'accordo raggiunto rappresenta un importante momento di recupero dell'unità della filiera - dichiara Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato Territoriale del Bacino Nord di Anicav -. L'intesa, certamente onerosa per l'industria di trasformazione tanto più alla luce della complessa situazione commerciale internazionale e del rincaro di alcuni fattori produttivi in particolare l'energia, consentirà alla parte agricola di avviare una programmazione nei tempi utili".
"Esprimiamo soddisfazione per la sottoscrizione dell'Accordo Quadro nel Bacino Nord, pur trattandosi di un'intesa che andrà a pesare in maniera importante sui costi aziendali - afferma Marco Serafini, presidente di Anicav -. Siamo sempre più convinti che il dialogo con la parte agricola rappresenti un elemento fondamentale per la nostra filiera. Anche al Centro Sud siamo quasi a buon punto per la chiusura dell'Accordo: nell'ambito dell'Oi Bacino Centro Sud si sta lavorando per l'ottenimento dell'erga omnes e la discussione è stata rinviata al prossimo 11 febbraio".
Con l'erga omnes, anche l'Organismo Interprofessionale per il Centro Sud punta a poter estendere gli accordi interni all'Oi a tutti gli operatori della filiera sul territorio di riferimento.
"Al di là delle quotazioni che sono quelle riconosciute del mercato - commenta il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra - abbiamo finalmente un accordo sottoscritto in tempo utile per procedere con una programmazione ragionata. Le Op si sono mosse unite, con coerenza e questo ha premiato. Nel complesso, l'intera filiera ha mostrato così di avere a cuore il proprio prodotto".
"La stagione si sa - conclude Gorra - sarà decisa in campo e dipenderà da mille fattori, ma intanto, almeno i presupposti ci sono e sono costruiti su una ragionevolezza dimostrata da tutte le parti coinvolte nella trattativa per il bene del settore".
"L'accordo è molto positivo - commenta il presidente della Sezione di Prodotto Pomodoro da Industria Provinciale di Piacenza e della Emilia Romagna di Confagricoltura, Giovanni Lambertini - soprattutto per i tempi stretti con cui è stato concluso, con un prezzo di riferimento, almeno ai nastri di partenza, 'onorevole' e non secondariamente per la positiva inversione di tendenza degli adeguamenti della scaletta qualità: finalmente si torna a parlare di migliorie, contrariamente a quanto accaduto negli ultimi anni".
"Ora - conclude Lambertini - la raccomandazione è che, avendo la possibilità di operare possedendo queste importanti informazioni, si proceda a una corretta programmazione nella tempistica, negli investimenti e soprattutto nelle superfici, così da evitare criticità e una campagna eccessivamente lunga che rischierebbe di portarci, come avvenuto nella passata stagione, a dover lasciare alla fine anche prodotto in campo".