In Italia si coltiva meno riso. Lo rende noto l'Ente Nazionale Risi attraverso il sondaggio sulle semine. Il riso si semina in primavera e in questi giorni gli agricoltori stanno preparando le risaie: hanno già acquistato la semente e il sondaggio tasta il polso alla filiera, per capire che cosa effettivamente sarà raccolto nelle risaie italiane in autunno. Secondo il sondaggio dell'Ente Risi c'è poco da stare allegri: infatti i risicoltori avrebbero deciso di ridurre in misura significativa i propri investimenti, rivolgendosi al mais, considerato più remunerativo. Non solo: tra le varietà coltivate, calano quelle destinate al mercato italiano e utilizzate per preparare il risotto, ma non aumentano quanto servirebbe quelle che si usano per i contorni, piatto forte delle nostre esportazioni. L'indica made in Italy, infatti, cresce 'solo' di 11.000 ettari, a fronte di un fabbisogno europeo che garantirebbe prospettive di collocamento ben superiori. Per ora si sa che crescerà del 20 per cento, ma che l'exploit è neutralizzato dalla riduzione dei lunghi A, che alimentano l'industria del parboiled oltre al mercato nazionale dei primi piatti. Tredicimila ettari in meno, che non vengono compensati dall'incremento del lungo B. L'ettarato scende tra Pavia, Milano e Ferrara, dove tradizionalmente si concentrano i campi di Lungo A. Secondo il sondaggio, l'ettarato 2008 dovrebbe fermarsi a quota 228.000.