Il 10 novembre 2023 la Commissione Europea ha approvato, ai sensi delle norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato, il regime italiano da 1,7 miliardi di euro messo a disposizione in parte attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza Ue (Rrf) per sostenere gli impianti agrivoltaici. La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi strategici dell'Ue relativi al Green Deal europeo. Ad annunciarlo è stata la stessa Commissione Ue con una nota alla stampa.
Si tratta in sostanza del via libera della Commissione al Decreto del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, firmato il 14 aprile 2023 e contenente le misure di promozione della realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi compatibili con la coltivazione delle aree coperte. L'Italia attendeva da quasi sette mesi l'esito dell'esame della Commissione sul provvedimento ministeriale.
Il commissario Didier Reynders, responsabile della politica di concorrenza, ha così commentato il via libera al regime di aiuto italiano sugli impianti agrivoltaici: "Questo regime da 1,7 miliardi di euro, parzialmente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, consente all'Italia di sostenere un uso più efficiente dei terreni combinando l'agricoltura con la produzione di energia rinnovabile. Contribuirà a rendere più verde il settore agricolo e favorirà la transizione verso la neutralità climatica, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo".
A questo punto toccherà al Gse, Gestore Servizi Energetici, italiano lanciare i bandi di assegnazione, tanto per gli investimenti, quanto per le tariffe incentivate.
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Il regime di incentivazione per l'agrivoltaico
Il regime di aiuto, che durerà fino al 31 dicembre 2024, sarà parzialmente finanziato tramite il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, in seguito alla valutazione positiva del Piano per la Ripresa e la Resilienza italiano effettuata dalla Commissione e adottata dal Consiglio. Il regime sostiene la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrivoltaici per una capacità totale di 1,04 gigawatt e una produzione di energia elettrica di almeno 1300 gigawattora/anno. I sistemi agrivoltaici consentono l'utilizzo simultaneo dei terreni sia per la produzione di energia fotovoltaica attraverso l'installazione di pannelli solari sia per lo svolgimento di attività agricole.
Nell'ambito del regime, l'aiuto sarà concesso ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di euro, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili e tariffe incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di euro da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni.
Le tariffe saranno determinate mediante una procedura di gara competitiva secondo il principio pay-as-bid (pagamento in base al prezzo di offerta) e assumeranno la forma di contratti bidirezionali per differenza. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti effettivamente incassate dai produttori (tendenzialmente più alte) e i prezzi dell'energia determinati dal mercato (generalmente più bassi).
In caso di prezzi elevati dell'energia interviene un meccanismo di recupero che consente il rimborso di qualsiasi importo superiore alle tariffe di incentivazione.
I progetti saranno selezionati mediante una procedura di gara competitiva trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari concorreranno per l'importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per la realizzazione di un singolo progetto. Per beneficiare del regime, i beneficiari devono diventare operativi prima del 30 giugno 2026.
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La valutazione della Commissione
La Commissione ha valutato il regime sulla base delle norme dell'Ue per gli aiuti di Stato, in particolare l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (Tfue), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell'ambiente e dell'energia 2022 ("disciplina Ceeag" - Climate, Energy and Environmental Aid Guidelines).
In particolare, la Commissione ha constatato che il regime agevola lo sviluppo di un'attività economica, in particolare la produzione di energia elettrica rinnovabile da impianti agrivoltaici.
Al tempo stesso la Commissione ha considerato che la misura è necessaria e adeguata affinché l'Italia consegua gli obiettivi ambientali europei e nazionali. Inoltre, è proporzionata in quanto l'aiuto si limita al minimo necessario per stimolare gli investimenti. Sono inoltre previste le necessarie misure di salvaguardia, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione dell'aiuto e un meccanismo di recupero in caso di aumenti dei prezzi dell'energia.
Secondo la Commissione la misura ha un effetto di incentivazione, "in quanto i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti pertinenti senza l'aiuto".
L'aiuto - in definitiva - produce effetti positivi, in particolare sull'ambiente, in linea con il Green Deal europeo, che superano eventuali effetti negativi in termini di distorsioni della concorrenza. Su queste basi la Commissione ha approvato il regime italiano in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti.