"Equiparare il digestato, opportunamente trattato, ai fertilizzanti chimici significa ridurre gli impatti ambientali delle lavorazioni, avere a disposizione sostante fertilizzanti eco-compatibili e sostenibili, per questo – spiega il direttore di Confagricoltura Piacenza, Luigi Sidoli – siamo soddisfatti che la norma sostenuta da Confagricoltura diventi finalmente attuativa. Nella nostra provincia potrà costituire uno strumento di calmieramento dei costi produttivi delle aziende. Come altrettanto importante è la possibilità che il digestato possa essere assimilato ai concimi chimici evitando così la sua equiparazione agli effluenti zootecnici ai fini del raggiungimento dei 170 kg di azoto/ha nelle aree vulnerabili".

Confagricoltura chiede, infatti, da tempo una disciplina che chiarisca i dubbi e valorizzi le potenzialità del digestato in termini di fertilizzazione dei suoli. L'utilizzo agronomico del digestato, ovvero ciò che residua dopo il processo di fermentazione delle biomasse ad uso energetico, è una problematica controversa che ha creato non poche difficoltà alle aziende agricole con impianti di biogas che si sono dovute confrontare con differenti interpretazioni delle norme in funzione dell'ubicazione degli insediamenti produttivi.

Le commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera hanno approvato il testo del disegno di legge recante misure urgenti per la crescita del Paese (Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83). E' stata inserita una modifica secondo cui "è considerato sottoprodotto il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico-meccanico, di effluenti di allevamento o residui di origine vegetale o residui delle trasformazioni o delle valorizzazioni delle produzioni vegetali effettuate dall'agro-industria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati fra di loro, e utilizzato ai fini agronomici".

Con decreto del ministero delle Politiche agricole, di concerto con il ministero dell'Ambiente, saranno definite le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato equiparabile, per quanto attiene agli effetti fertilizzanti e all'efficienza di uso, ai concimi di origine chimica, nonché le modalità di classificazione delle operazioni di disidratazione, sedimentazione, chiarificazione, centrifugazione ed essiccatura. Tale modifica, ormai acquisita, visto che il Governo sul testo licenziato dalle Commissioni probabilmente porrà la fiducia, costituisce un punto di svolta nella disciplina del digestato che non gode ancora di una normativa chiara e univoca sul territorio nazionale.

"Auspichiamo che i problemi per l'utilizzo agronomico del digesto siano superati con l'emanazione del decreto. Siamo soddisfatti – conclude Sidoli – di questo passo avanti, anche se chiediamo che all'agricoltura venga riservata più attenzione".