Esiste un progetto finanziato principalmente dal Mipaaf, nell'ambito del programma Oiga per i giovani imprenditori agricoli, che ha l'obiettivo di mettere in evidenza criticità e limiti alla produzione di biomasse destinate alla filiera dei biocarburanti, sui seminativi di un'azienda agricola di medie dimensioni.

Attraverso sperimentazioni di campo con colture a ciclo autunno-vernino e primaverile-estivo, condotte nell'azienda agricola Lucagnano, in provincia di Pisa, sono stati evidenziati i limiti alla produzione di biomasse sia da un punto di vista produttivo che ambientale.

Particolare attenzione è stata rivolta ai vincoli sia di carattere agronomico che correlati alla sostenibilità della coltivazione per alcune specie dedicate alla filiera del bioetanolo (mais e sorgo zuccherino) e dell'olio vegetale puro o del biodiesel (girasole alto oleico, colza e cavolo abissino). Sono state valutate le performances produttive delle cinque colture in un sistema in asciutta e low input e i risultati sono stati impiegati per compiere valutazioni circa la loro sostenibilità energetica.

E' stata verificata la vocazione pedo-climatica del territorio per le specie di nuova introduzione, quali il Cavolo abissino (Brassica carinata) e il sorgo zuccherino e si è osservata l'eventuale competizione tra il settore alimentare ed energetico, relativamente alla produzione di mais. Dall'indagine è emerso che colza e girasole alto oleico hanno migliore adattabilità al pedo-clima locale, con rese finali soddisfacenti e rendimenti energetici buoni al netto dei costi; al contrario, per le altre specie sono stati evidenziati forti limiti all'avvio delle rispettive produzioni di biomasse.

Per maggiori informazioni sul tema delle agroenergie e sulle attività gestite dal Dipartimento di scienze delle produzioni vegetali, del suolo e dell'ambiente agroforestale (Università degli Studi di Firenze):
Sito web: www.agroenergia.net - E-mail: francesca.orlando@unifi.it