"L’approvazione in via preliminare, da parte del Consiglio dei ministri, di uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili non può non trovare il consenso della Confederazione Agromeccanici, ma qualche precisazione riteniamo sia assolutamente inevitabile".
E' sostanzialmente positivo il parere espresso da Confai, sulla promozione delle energie da fonti rinnovabili in agricoltura.
Tuttavia, con qualche distinzione per nulla trascurabile. Secondo Confai, infatti "la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili dovrà inserirsi in una politica che da un lato ne promuova lo sviluppo, dall’altro tenga conto dell’impatto ambientale, paesaggistico e agronomico".
E nel concetto di "impatto ambientale, paesaggistico e agronomico", Confai fa rientrare anche il rispetto dei suoli per la produzione di materie prime, destinate al circuito agroalimentare o zootecnico.
"Non riteniamo corretto utilizzare i terreni agricoli per insediamenti fotovoltaici o con altre forme di produzione di energia alternativa, se questa danneggia in maniera irreversibile i suoli o ne occupa una dimensione eccessiva – precisa Sandro Cappellini, coordinatore Confai - Purtroppo già i fenomeni di erosione o di eccessiva urbanizzazione sottraggono terreni coltivabili agli agricoltori, togliendo di rimbalzo lavoro alle imprese di meccanizzazione agricola, che come è noto svolgono ormai oltre il 98% delle operazioni di raccolta in campagna e oltre il 70% di tutte le altre lavorazioni".
Non solo. Confai sostiene da sempre la multifunzionalità in agricoltura e ritiene che proprio le imprese agromeccaniche rappresentino al meglio la tendenza ad innovare e a differenziare le fonti di reddito. "Ma anche nel caso della produzione di energia da fonti rinnovabili, così come in ogni espressione di multifunzionalità – insiste Cappellini – non si dovrebbe assistere ad iniquità palesi nei confronti degli agromeccanici che, secondo le norme europee e nazionali, esercitano una attività agricola".
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