Nestlé cede agli attacchi di Greenpeace, e alla sua campagna “Kit kat killer”.

La più grande multinazionale del settore alimentare ha infatti annunciato che non userà più prodotti che provengono dalla distruzione delle foreste tropicali.

Dopo la denuncia di Greenpeace che pochi mesi fa aveva accusato la Nestlé di utilizzare olio di palma la cui produzione industriale, insieme a quella della carta, è la principale causa della deforestazione delle del Sud Est Asiatico, l’annuncio a cui seguirà l’impegno della multinazionale a escludere i fornitori coinvolti in attività legate alla deforestazione.

“Siamo felici della decisione di Nestlé di concedere un break agli oranghi e alle foreste e ringraziamo le decine di migliaia di persone che in Italia ci hanno aiutato, con messaggi e altre forme di attivismo sul web, a raggiungere questo importante obiettivo - afferma in un comunicato Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace - adesso, è necessario che l'esempio di Nestlè venga seguito anche dalle altre aziende europee”.

L'olio di palma è usato per la produzione di alimenti (come la cioccolata) ma anche per cosmetici e come biocarburante.