La tariffa onnicomprensiva corrispondente a 28 centesimi di euro al kWh per impianti a biogas e biomasse di potenza inferiore a 1 MW, introdotta dalla legge 99 del 23 luglio 2009, rappresenta una “misura fondamentale per promuovere la produzione distribuita di energia e incentivare la diversificazione produttiva delle aziende agricole”.

Tuttavia, dalla tariffa sono esclusi proprio quegli impianti, entrati in esercizio prima dell’1 gennaio 2008, che hanno il merito di essere stati i "pionieri" della produzione di energia elettrica da biogas in ambito agricolo sul territorio nazionale.

A sottolinearlo in una lettera aperta ai ministri dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e delle Politiche agricole, Luca Zaia, e ai presidenti delle Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, è Fiper-Federazione italiana di energia da fonti rinnovabili.

Si tratta di "circa 30 impianti di aziende agricole, agro-alimentari, di allevamento”, di potenza compresa tra “500 kW a 1300 kW” entrati in esercizio “a partire dal 2005” – ricorda Walter Righini, presidente dell’associazione – che “possono usufruire esclusivamente dei certificati verdi”, ma che non hanno nemmeno diritto l'attuale coefficiente moltiplicativo di 1,8 per il calcolo dei Certificati verdi per la produzione di energia verde da impianti a biomasse e biogas prodotti da attività agricola, allevamento e forestale da filiera corta, e tanto meno alla tariffa onnicomprensiva.

Pertanto, “la loro gestione nella situazione attuale è del tutto antieconomica”, sottolinea Righini, soprattutto in un momento “di stagnazione economica”, in cui l’andamento del prezzo di offerta dei cv “è variato da 140 euro/MWh del 2007 a 112 euro/MWh nel 2010”, e contemporaneamente “il costo delle materie prime è aumentato in media del 15-20%”.

Pertanto, Fiper chiede che “anche gli impianti a biogas inferiori a 1 MW entrati in esercizio in data antecedente il 1 gennaio 2008 possono beneficiare della tariffa onnicomprensiva limitatamente al periodo residuale dell’incentivo”, calcolato sottraendo “alla durata quindicennale della tariffa onnicomprensiva il tempo intercorso tra la data di entrata in esercizio degli impianti di biogas e il 31 dicembre 2007, come già discusso e approvato nella commissione Ambiente del Senato in data 3 novembre 2009”.