“Il 2015 è stato certamente un anno interessante – sottolinea Paolo Pini, uno dei titolari – Dal punto di vista meteorologico le condizioni climatiche e la buona tempistica delle piogge ci ha dato soddisfazioni. Per quanto riguarda il pero, stiamo riscontrando interesse e soprattutto siamo in linea con le esigenze del mercato. Per quanto riguarda invece l’attività cerealicola, altro nostro segmento aziendale, l’anno è certamente da dimenticare, a causa dei bassi prezzi di mercato”.
“Per quanto riguarda il nostro core business, ovvero l’asset vivaistico, siamo rimasti sulle nostre varietà standard – spiega Pini – per esempio nel pero non vediamo delle novità tali che possano comportare un investimento per richieste specifiche del mercato, dove al momento l’offerta attuale copre tutto. Per quanto riguarda il melo, credo che chi sta lanciando nuove novità in questo momento lo sta facendo più per il gusto di farlo che per una reale esigenza del mercato”.
Pini si sofferma poi sulle prospettive per il 2016.
“Le piante che andremo a vendere il prossimo anno sono naturalmente quelle di quest’anno, per questo a livello commerciale non ci sono grandi novità. A livello tecnico, anche qui, credo non ci saranno grandi novità e si continuerà a puntare sulle varietà attuali nelle principali colture”.
Infine, un cenno sull’esperienza sulla rassegna ferrarese di Futurpera, alla quale la Pietro Chinaglia Vivai ha partecipato con un proprio stand.
“Questa prima edizione mi è piaciuta molto, abbiamo incontrato tanti clienti della nostra zona e anche di nuovi potenziali. E’ stata un’esperienza positiva, per questo spero proprio possa ripetersi nel 2017”.