Il peso dei buyer della grande distribuzione dal lato della domanda, l’esigenza di pagare tutti costi della produzione stanno stritolando gli orticoltori della piana di Metaponto, in Basilicata, dove il margine per i prodotti di IV gamma è sceso quasi a zero.
“Faccio beneficenza: chi vuole le lattughe può venire a raccoglierle, è tutto gratis” E’ questo il messaggio diffuso attraverso un social network da Massimo Oliva, giovane agricoltore di Policoro, in provincia di Matera.
“Una situazione – riferisce la Cia del Metapontino – diventata scandalosa ed insostenibile: la lattuga che sui mercati ortofrutticoli all’ingrosso è quotata tra i 25 e i 35 centesimi non consente ai produttori di ricavare nemmeno le spese di raccolta, anzi in caso di raccolta il produttore ci rimette di tasca propria”.
“Per ogni pianta, tolti i costi di manodopera per la raccolta, perché legalità significa non fare ricorso al lavoro nero, e quello di imballaggio, forse all’agricoltore restano 2-3 centesimi" dicono alla Cia del Metapontino.
E sempre nel Metapontino non è una novità la distruzione sotto i trattori di ortaggi poco remunerativi: oltre alla lattuga romana, scarola, finocchi, cavoli bianchi e romaneschi, verze, verzette. Il paradosso non finisce qui: “Il consumatore non rinuncia alla lattuga, anzi si segnala un incremento di acquisti – dicono alla Cia Metapontino - Ma oggi il consumatore va al supermercato dove vuole riempire il carrello e spendere poco per un prodotto di alta qualità”.
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Fonte: Cia Basilicata