Dal 2015 l'erogazione dei contributi alle aziende agricole viene associata alla figura dell’agricoltore attivo. Questa norma premia chi realmente svolge attività agricola - coltivatori diretti iscritti all'Inps e con partita Iva - ed esclude soggetti in possesso di terreni agricoli ma che non svolgono attività agricola attiva.
Per quello che riguarda premi aziendali e pagamenti sono state stabilite cinque forme di pagamento: di base, ecologico (greening), riservato ai giovani agricoltori, accoppiato e dedicato al regime dei piccoli imprenditori.
Particolarmente rilevanti le prime due forme di pagamento, quello di base e quello ecologico; il primo verrà calcolato, sulla base dei pagamenti 2014 e delle superfici nel 2015. Il secondo (greening), verrà calcolato come percentuale del valore di ciascun titolo di base e rappresenta un elemento rilevante nei pagamenti diretti con una quota fissa pari al 30% del plafond nazionale, stimabile in circa 90 euro/ha. Per poterne beneficiare gli agricoltori devono attuare sull’intera superficie aziendale tre pratiche considerate ambientalmente benefiche: diversificazione delle colture, mantenimento dei pascoli/prati permanenti, area d’interesse ecologico.
È rilevante per le aziende a seminativo, con estensione superiore a 30 ettari, il rispetto della diversificazione delle colture che dovrà essere applicata inserendo un minimo di 3 colture con un massimo di 75% di prima coltura e 95% prima più seconda.
Importante anche la forma di pagamento che riguarda i giovani agricoltori, fino ai 40 anni, che si insediano per la prima volta in azienda o si sono insediati nei cinque anni precedenti la presentazione della prima domanda di contributo. Da considerare è anche il sostegno accoppiato che riguarda alcune colture e comparti specifici; rientrano in tali il riso, la barbabietola da zucchero, il pomodoro, il grano duro (nel centro-sud), la soia (nord), le proteaginose (centro), le leguminose da granella (sud), l'olivicoltura e la zootecnia. Ci sono, infine, i contributi per i piccoli agricoltori con un basso valore di titoli (da 500 a 1.250 euro) che devono presentare domanda entro metà settembre 2015.
Kws dispone di un ampio portafoglio di sementi di diverso genere, idonee a soddisfare i requisiti del greening o meglio per attuare una razionale rotazione delle colture, scegliendo quelle che meglio si adattano alle condizioni agronomiche aziendali (vedi fig.).
I tecnici Kws sono in possesso di un’applicazione chiamata "Greening Tester" per eseguire direttamente in azienda una verifica delle colture e controllare se rientrano nelle regole del greening stesso. La stessa applicazione fornirà inoltre una stima dei costi sia in euro/t sia in euro/MWe della biomassa prodotta dalle singole colture.
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Fonte: Kws Italia