Dopo il successo delle giornate tecniche organizzate da Sis - Società italiana sementi in diverse zone d'Italia, che hanno visto partecipare diverse centinaia tra agricoltori e tecnici del settore interessati alle prove sperimentali curate dal comparto Ricerca e Sperimentazione, arrivano ora i primi dati certi relativi alle trebbiature ancora in corso.
Il riscontro più significativo da questo raccolto 2011 viene ancora una volta dalla varietà Bologna: dopo aver conseguito anni di successi che l'hanno portata al primo posto tra le varietà di tenero con oltre 19.000 tonnellate di seme certificato nelle semine 2010, ottiene quest'anno conferma della sua grande stabilità produttiva.
Anche quest'anno infatti Bologna sta facendo registrare produzioni che raggiungono punte produttive fino a 8 tonnellate e oltre, con un peso ettolitrico sempre ottimo, come testimoniano ad esempio Dino Lazzari e Rino Guizzardi, contoterzisti della provincia bolognese.
E a conferma dell'affidabilità di questa varietà riscontri simili arrivano anche da altre importanti aree di coltivazione come il basso Veneto.
Anche Palesio, da anni affermatissima varietà tra le più precoci, ha fornito in numerose aziende come quella di Daniele Boselli a Volta Reno (Bo) o l'azienda Raggi ad Ozzano (Bo), punte di produzione oltre le 8,5 ton/ha con pesi specifici di 82/83. Da segnalare inoltre che Palesio ha fornito ottime prestazioni produttive anche in situazioni limite, come afferma Luca Vittori Venenti che ha riscontrato una produzione di oltre 7,2 ton/ha con una semina su sodo dopo coltura di sorgo da granella.
Da Valbona, varietà conosciuta soprattutto per la precocità, l'alternatività e la capacità di produrre proteine sono venute conferme in tutti sensi, compresa la produzione anche da colture seminate a fine febbraio. Si riscontrano casi di contenuto proteico oltre il 14% con punte del 17%. In questo senso sono da citare ad esempio l'azienda Pignatti di Camposanto nel modenese che ha prodotto 7,8 ton/ha con il 14,8% di proteine o l'azienda Gallini di Finale Emilia con una produzione di 8 ton/ha e un contenuto proteico del 15%. La varietà si conferma pure in provincia di Latina dove sono state superate le 7,5 ton/ha ed il 13,5 di proteine.
Grandi affermazioni anche da due varietà di recentissima introduzione.
Akamar ha fornito in diverse situazioni produzioni oltre le 9 ton/ha, come confermano Mauro Gabrielli titolare dell'omonima azienda a Medolla (Mo) e Gianni Bondi, contoterzista bolognese della zona di Castelmaggiore.
Tiepolo, varietà introdotta già con grandi soddisfazioni lo scorso anno, oltre a fornire una produzione elevata come le 7,5 ton/ha ottenute dall'azienda Boselli Francesco di Finale Emilia o le 8,5 ton/ha dell'azienda Bernini Pietro di S. Pietro in Casale (Bo), ha fatto registrare in più casi anche un contenuto proteico oltre il 13,5%.
Come per la varietà Bologna fra i teneri, così pure la varietà Claudio tra i duri ottiene grandissima conferma di adattabilità e stabilità produttiva, qualità che ne hanno fatto una delle varietà di frumento duro richieste da più parti di Europa. Claudio in questa campagna di raccolta sta fornendo produzioni sempre al di là della media con peso ettolitrico che in alcuni casi ha raggiunto anche valori di 87/88. Grandissima soddisfazione afferma di aver ottenuto Gabriele Cristofori – presidente del Consorzio agrario di Bologna e Modena – che nella sua azienda di Castelguelfo (Bo) ha riscontrato una produzione di 7,6 ton/ha con un peso ettolitrico di 86 ed il 14% di proteine. E così pure Luca Vittori Venenti conferma di aver prodotto con questa varietà e su di una superficie di diverse decine di ettari dislocati in differenti aziende una media di oltre 7 ton/ha.
Hanno ampiamente confermato le loro potenzialità anche le varietà Liberdur (oltre le 7 ton/ha presso l'azienda Tomesani di Baricella, in provincia di Bologna) ed Isildur che, come riportato da Giampietro Vittori Venenti, ha fornito una produzione di 7,5 ton/ha su una superficie di 30 ettari sempre a Baricella.
Ottimi riscontri stanno inoltre pervenendo anche dalle prime trebbiature della varietà Orobel.
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