Dieci anni fa nasceva la patata Selenella, la patata arricchita al selenio, il più potente 'antiage' esistente in natura che contrasta alcune patologie cardiovascolari e rallenta il processo di invecchiamento delle cellule.

E' stato un decennio nel segno della qualità e della tradizione che, unite all'origine 100% italiana nell'etichetta ha permesso al brand, prodotto dal Consorzio delle Buone Idee, ha conquistato circa 3.200.000 consumatori.

"Nell'anno celebrativo del nostro decimo anniversario – sottolinea Alberto Zambon, presidente Consorzio delle Buone Idee – posso affermare con grande orgoglio che il bilancio è molto positivo: dai 40-50mila quintali di patate con cui siamo partiti nel 2000, oggi ne produciamo e commercializziamo 300-350mila all'anno per la sola Selenella. Le previsioni di mercato, inoltre, sono più che buone in quanto, a causa della carenza del prodotto a livello europeo che ha trascinato anche il prodotto italiano, quest'anno si è verificato un incremento del prezzo del 20% per cui, per il prossimo anno, prevediamo di aumentare la produzione di Selenella, stando sempre attenti alla qualità e alle nuove varietà da immettere sul mercato".

Per festeggiare il 'compleanno' della patata Selenella si è tenuta a Bologna il 3 dicembre 2010 una kermesse plurisensoriale di grande prestigio: scopo dell'iniziativa era far conoscere ed esaltare tutti gli anelli della filiera che portano dalla produzione della patata Selenella alla creazione culinaria.

Il Consorzio delle Buone Idee raggruppa le due organizzazioni bolognesi dei produttori di patate (Appe e Assopa), con più 14 imprese commerciali (tra cui 4 cooperative e 10 privati) e si impegna a garantire la provenienza di Selenella. Provenienza assicurata anche dagli organi di controllo pubblici: Selenella, infatti, oggi arriva sulle tavole dei consumatori certificando la propria provenienza.

"Si tratta di un importante passo in avanti – afferma Alberto Zambon – che sottolinea l'importanza di una produzione controllata, non solo per l'assicurazione sul luogo di origine garantita al consumatore, ma anche per la tutela della redditività dei produttori, vero elemento di salvaguardia del territorio".

Certificata da una filiera sicura e priva di ogm, Selenella viene prodotta con tecniche che limitano al minimo l'utilizzo di prodotti chimici di sintesi (fertilizzanti ed antiparassitari), il che, oltre ai vantaggi per l'ambiente e per gli operatori, consente di ottenere produzioni con un ridotto livello di residui chimici. Il Consorzio, inoltre, attraverso il processo di tracciabilità e controlli pre e post raccolta, è in grado di garantire un elevato standard qualitativo.


Un momento della kermesse dedicata alla patata Selenella
 

Le sue 'cugine': le cipolle e le carote Selenella
Da pochi mesi il Consorzio delle Buone Idee ha lanciato sul mercato le cipolle e le carote al selenio. "Dopo il successo riscontrato negli ultimi anni con Selenella – spiega Alberto Zambon – abbiamo deciso di portare sugli scaffali, principalmente della grande distribuzione, anche le carote e le cipolle arricchite di selenio. Per le cipolle si tratta di un ritorno, dopo un primo approccio effettuato tempo fa e un successivo periodo di stand by. Abbiamo realizzato pertanto un restyling di prodotto e di confezionamento con lo scopo di rivedere le performance sul mercato".

Per quanto riguarda la produzione della carota al selenio, in fase di sperimentazione da circa un anno e mezzo, il consorzio felsineo si affida a coltivatori provenienti da diverse aree italiane, situate tra il Fucino, il Lazio, la Sicilia ed il Basso Ferrarese, con l'obiettivo di avere a disposizione con continuità un prodotto fresco e di alta gamma, essendo la carota un prodotto stagionale.

"La grande distribuzione sta dando importanti segnali di interesse per queste nuove tipologie di prodotti - spiega Zambon - Siamo inoltre convinti che gli affezionati clienti di Selenella potranno avvicinarsi con altrettanto interesse anche a carote e cipolle arricchite al selenio". L'obiettivo è commercializzare decine di migliaia di quintali.

"Si tratta di un anno sperimentale ma importante, che fungerà da test - ha concluso il presidente del Consorzio - E' nel 2011 che inizierà il vero banco di prova. Con l'arrivo dell'anno prossimo, infatti, l'intenzione è quella di allargare ulteriormente le vendite, cercando nuovi target di potenziali acquirenti".