Creare, con gli strumenti che la natura offre, varietà di melo nuove e migliorative. Ottenere con gli incroci piante più produttive, resistenti alle malattie, frutti più salubri e gustosi.
Questo è l'obiettivo dell'attività di miglioramento genetico, un'attività che all'Istituto di San Michele all'Adige compie dieci anni. Il Centro ricerca e innovazione ha presentato giovedì 11 febbraio 2010 ai rappresentanti del Consiglio di amministrazione, dell'Associazione produttori ortofrutticoli trentini e del Consorzio vivaisti frutticoli trentini, le selezioni più promettenti che un giorno, forse non troppo lontano, potranno essere commercializzate e finire sulle nostre tavole.
Si tratta dei frutti provenienti da venti selezioni, raccolti l'autunno scorso e successivamente conservati in cella frigo, che sono stati confrontati con le varietà coltivate e con le migliori nuove proposte a livello internazionale attualmente in valutazione nelle aziende sperimentali dell'Istituto Agrario.
Oltre a valutare l'aspetto delle mele proposte, giovedì si è svolta una vera e propria valutazione gustativa che ha consentito di verificare sia le diversità organolettiche che il grado di conservabilità ed la shelf life delle nuove selezioni in confronto con le varietà tradizionali e più innovative.
"Dal 1999 ad oggi – spiega il ricercatore Pierluigi Magnago, responsabile dell'attività di miglioramento genetico – sono stati posti a dimora circa 70 mila semenzali originati da incrocio. Le valutazioni pomologiche (qualità, gusto, calibro, pezzatura, colore) effettuate su circa 30 mila semenzali entrati in produzione a partire dal 2006 hanno permesso di individuare circa 200 selezioni con caratteri presunti migliorativi. Le selezioni sono state poste a dimora in parcelle di tre piante per valutazioni quali-quantitative più approfondite. Tra le duecento varietà ne abbiamo scelte venti, quelle che sono presentate oggi."
Le venti nuove varietà presentano un codice che identifica l'anno di incrocio, i genitori (ad esempio, Royal Gala x Pinova) e la pianta selezionata.
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Fonte: Istituto Agrario San Michele all'Adige
Autore: Francesca Bilancieri