Gli Stati Uniti d’America sono, grazie allo stato della California, il maggiore polo produttivo di fragola al mondo. Qui si registra una costante espansione dai primi anni '80 passando dai circa 4.400 ettari del 1981 fino ai 13.750 ettari del 2006 (che rappresentano oltre il 75% dell'intera superficie investita degli Usa). In questo grande stato che si affiaccia sull'Oceano Pacifico la produzione è normalmente compresa tra il 32° ed il 38° parallelo di Latitudine Nord. Le principali aree fragolicole sono rappresentate da Watsonville-Salinas (nel 2005 erano il 37,5% dell'intera superficie), Oxnard (nel 2005 il 34,7%), Santa Maria (nel 2005 il 19,3%) e San Diego-Orange Country (nel 2005 il 7,5%). Nei distretti di Santa Maria e di Oxnard si sono comunque avuti i maggiori incrementi di superifice passando nel 2006, nel primo caso dai 1.200 ad oltre i 4.800 ettari e nel secondo dai 970 ai 2.948 ettari. Anche nella zona centrale Watsonville c'è stato un incremento ma non importante e costante come negli altri stati prima descritti. Il distretto di San Joaquin è in crescente espansione e si pone come quinta forza all'interno della fragolicoltura californiana. Questa crescita dimostra anche come la fragolicoltura tenda a spostare il prorpio baricentro verso il nord del territorio rispetto a quella più tradizionale collocata più nelle aree a Sud.

 

Distretti 1986 % 1996 % 2006 % Variazione % 2006 sul 1986
Orange Contry - San Diego 1.380 22 1.493 15 751 5 -46
Oxnard 1.214 20 2.489 25 4.829 35 298
Santa Maria 971 16 1.493 15 2.948 21 204
Watsonville 2.610 42 4.480 45 5.223 38 100
Totale California 6.174 100 9.955 100 13.751 100 123

Per la produzione di impianti è sempre più utilizzata la pianta fresca (winter planting) che viene prodotta nei vivai ad alta quota e poi trasportata nelle aree di coltivazione ed impiantata nel periodo di Ottobre-Novembre per le zone costiere ad inverno mite, dove continuano la crescita vegetativa anche durante l'autunno e l'inverno. In media queste piante rappresentano l'87% dei fragoleti (in alcune aree come San Diego, Watsonville e Santa Maria rappresentano la quasi totalità). Le pianta frigoconservate per impianti estivi (summer planting) sono invece concentrate nelle aree di Oxnard e San Joaquin su una percentuale complessiva del 13%.

Grazie a questa strutturazione la fragolicolatura californiana risce a coprire l'intera annata produttiva; nel trimestre Novembre-Gennaio le produzioni sono limitate, ma comunque ben remunerate.

La gamma varietale è in continua evoluzione grazie all'attività di breeding di ricercatori pubblici e privati; una particolare menzione spetta al proficuo contributo dell'Università della California. Nel 1986 le principali varietà erano Douglas (40%), Chandler (17%), Pajaro (19%) e Selva (7%). Nel 2006 le varietà più diffuse sono Diamante (18%), Camarosa (17%), Ventana (14%) ed Albion (8%) con alcune altre varietà come Driscoll e Wel-Pict (ottenute dal breeding privato) che stanno riscontrando un sempre crescente interesse.  Tra quelle appena accennate Diamante rappresenta sicuramente una cultivar importante ed è ad oggi la varietà più coltivata della california sostituendo Camarosa che si è andata via via ridimensionando negli ultimi anni. Anche Albion sta crescendo molto: è una varietà rifiorente neutrodiurna con elevate caratteristiche dei frutti, grossa pezzatura, marcato aroma e bell'aspetto. Riunisce le migliori caratteristiche di Diamante ed Aromas, anche loro rifiorenti. I frutti sono di facile distacco e presentano una lunga shelf-life. Inoltre è molto resistente all'Antracnosi ed alla Phytophtora. Altra varietà molto interessante è Ventana: grossa pezzatura, maturazione in epoca precoce, elevata produzione, bella forma e buon sapore. Le caratteristiche negative sono rappresentate dalla fruttificazione disforme, polpa di non elevatissima consistenza e suscettibilità all'Oidio, al Verticillium, alla Phytophtora ed all'Antracnosi.

La fragolicoltura californiana è in costante espansione ed evoluzione rinnovandondosi costantemente e soddisfando le esigenze dei consumatori e dei produttori che premiano queste scelte aquistando il prodotto (anche a cifre notevoli) e aumentando la superficie investita. Bisogna però far notare che anche in queste aree esistono problematiche importanti con cui la fragolicoltura si confronta costantemente, come i costi di manodopera e le normative in relazione a flusso di lavoro ed impatto ambientale ma che si cerca di risolvere anche grazie all'innovazione varietale e tecnologica mirata e specializzata. Inoltre si è in grado di riconoscere salvaguardare e ben remunerare le varietà caratterizzate dai frutti migliori con caratteristiche organolettiche valide.

In Europa si ha una tendenza  al calo di produzioni come le ultime statistiche dimostrano, Spagna 6.200 ettari nel 2004 (-26%), Italia 3.913 ettari (-17%) e Francia 3.700 ettari (-28%) con cause da ricercare negli elevati costi di produzione, negli alternanti andamenti climatici, nei prezzi troppo bassi di mercato e nella concentrazione del prodotto sul mercato stesso. Il nostro mercato invece non è mai stato  in grado di fare questo riconoscimento impedendo di poter ben reminerare il prodotto sul mercato. Solo negli ultimi anni si è cercato di adeguarsi a queste esigenze attraverso operazioni mirate per penetrare al meglio sul mercato e per valorizzare il prodotto stesso. Basti pensare all'iniziativa di tre organizzazioni di produttori (Apofruit Italia. Apoconerpo e Orogel fresco che hanno creato una linea di Alta Qualità  caratterizzata da varietà di elevata dolcezza, consistenza ed aroma (Clery, Dora e Queen Elisa).

 

La fragolicoltura in Turchia

Fragola - mercato turcoSicuramente una spinta importante per la produzione fragolicola si sta avendo da alcuni paesi dell'Est Europa (es. Polonia), del bacino mediterraneo (es. Turchia) e dell'Asia (es. Cina e Giappone).

Tra i paesi emergenti ed in forte espansione c'è sicuramente la Turchia come precedentemente accennato. In questo paese i sistemi colturali si sono modernizzati e grazie all'innovazione varietale si sono inserite varietà molto interessanti ed adatte che hanno permesso di produrre in modo molto più efficace. Nel 1965 la fragola copriva una superficie di 1.450 ettari che sono passati nel 1990 a 7.150 e nel 2004 a 10.400 ettari. Anche la produzione era molto bassa nel 1965 con 1.500 t; nel 2004 si sono raggiunte le 150.000 t. Le varietà maggiormente coltivate sono la Camarosa seguita da Sweet Charlie. Altre varietà interessanti sono rappresentate da Tudla, Douglas, Earliglow, Oso Grande, Chandler, Doriut, Selva, Fern, Seascape, Marmolada, Elsanta e le più recenti Diamante, Maya e Paros.

La tecnica di coltivazione principalmente utilizzata nelle aree del Mediterraneo e dell'Egeo prevede l'impiego di piante frigoconservate in piantagione estiva (dal 15 Luglio al 15 Agosto). In entrambe le zone le colture vengono protette sotto grandi tunnel coperti con film plastici. In alcune aree sono utilizzate piccoli tunnel situati all'interno di grandi tunnel o serre di vetro per aumentare la precocità.

 

Aree di coltivazione 1980 (in t) 1990 (in t) 1995 (in t) 2000 (in t) 2005 (in t)
Aree mediterranee 642 15.545 36.763 63.673 83.612
Adana 248 445 178 32 307
Icel 274 14.552 34.830 61.685 74.685
Hatay 3 10 30 12 -
Maras 17 - 85 214 152
Antalya 100 493 1.640 1.730 8.468
Aree di Marmara 18.523 24.246 23.885 37.098 31.958
Istambul 97 50 - 20 13
Bursa 17.999 23.206 22.751 36.436 30.821
Kocaeli 105 414 740 130 630
Sakarya 300 418 350 455 455
Edirne - 30 3 1 2
Kiklareli 22 128 41 56 37
Aree egee 831 7.172 8.480 16.952 17.832
Balikesir 130 236 379 560 578
Manisa - - - 30 227
Izmir 616 617 2.205 5.316 4.942
Aydin 73 6.038 5.832 10.978 12.071
Mugla 12 45 64 68 14

 

Fragolicoltura in California, in alto a sinistra: Photo by Vlad Butsky

La foto è stata scattata a WatsonvilleCalifornia


Fragolicoltura in Turchia: Photo by ccarlstead

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