La terza edizione di Eima Agrimach si è aperta questa mattina a New Delhi.
Organizzata dalla Federazione indiana delle Camere di Commercio e dell’industria (Ficci) e dalla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma, e patrocinata dal ministero dell’Agricoltura indiano, la rassegna ospita 270 industrie espositrici, provenienti da India, Europa, Stati Uniti, Cina, Corea e Giappone, e si sviluppa su una superficie pari ad oltre 15 mila metri quadrati.

Come accade in tutte le economie emergenti – è stato messo in rilievo nel corso della conferenza stampa inaugurale - l’agricoltura indiana ha ridotto negli ultimi anni il proprio peso nella formazione del Pil nazionale, a vantaggio dell’industria e dei servizi, passando da un’incidenza del 50% negli anni ’50 ad una percentuale pari al 18,5% nell’anno fiscale 2010-2011 e ad una percentuale ancora più bassa (13,7%) nell’anno 2012-2013. Tuttavia, la capacità produttiva dell’agricoltura indiana è in costante crescita in termini assoluti, e l’attenzione verso il settore primario da parte del Governo e dell’opinione pubblica è sempre maggiore.

Ancora oggi, malgrado il forte sviluppo degli altri settori, oltre il 52% della popolazione attiva lavora in agricoltura e oltre 830 milioni di persone (su una popolazione complessiva di 1,21 miliardi) vive nei territori rurali. Per garantire la sicurezza alimentare al Paese, per offrire alla popolazione una varietà di prodotti sempre maggiore e per migliorare le condizioni di vita delle comunità rurali, è necessaria la diffusione di mezzi agricoli, in grado di aumentare le rese per ettaro e di qualificare le produzioni.

Diffusione della meccanizzazione e incremento delle potenze sono tra gli obiettivi prioritari della politica agricola indiana, visto che l’attuale dotazione meccanica del Paese vede una potenza media pari ad 1,66 kW per ettaro, molto inferiore rispetto ai 6 kW per ettaro   degli Stati Uniti, ai 7 kW/ha della Corea del Sud e ai 14 del Giappone.
Naturalmente, all’interno del grande Paese asiatico la dotazione agro-meccanica risulta diversa da Regione a Regione: nello Stato del Punjab si rileva una potenza installata paragonabile a quella dei Paesi europei (3,5 kW per ettaro), nell’Haryana la potenza media si attesta sui 2,25 kw per ettaro, mentre negli Stati dell’Orissa e del Gujarat la potenza risulta molto più bassa (0,6 kW/ha).

Con queste caratteristiche l’India – che già dall’anno scorso si è imposta con le sue 600 mila trattrici immatricolate (considerando solo quelle superiori ai 30 Cv e non l’enorme numero di mezzi di potenza più bassa) come il primo mercato a livello mondiale – promette di crescere nella meccanizzazione sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi e di potenza.

Il meeting di Agrievolution, l’associazione dei costruttori di macchine agricole dei maggiori Paesi, che si tiene proprio nell’ambito di Eima Agrimach, ha tracciato un quadro sull’evoluzione del mercato indiano, evidenziando come questo dovrebbe crescere, nei prossimi cinque anni ad un tasso annuale compreso fra il 5 e l’8%.