Confai modifica il proprio statuto e diventa un'organizzazione agricola a tutti gli effetti. Il cambiamento è avvenuto all'unanimità nel corso di un'assemblea straordinaria che ha visto la partecipazione di tutti i rappresentanti delle organizzazioni territoriali aderenti.
L'acronimo Confai diventa così, ai sensi del nuovo articolo 1 dello Statuto, 'Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani'. Viene così estesa la rappresentanza di Confai oltre che alle imprese, agli imprenditori e ai lavoratori autonomi che svolgono lavorazioni agromeccaniche, lavorazioni affini del settore industriale, svolte sia per conto terzi che per conto proprio "anche alle imprese, agli imprenditori e ai lavoratori autonomi del settore agricolo e agroalimentare nazionale in tutte le sue forme ed esplicazioni, inquadrati nelle organizzazioni che aderiscono alla Confederazione".
In particolare, in base all'articolo 2, modificato dall'assemblea dei soci, "Confai rappresenta e tutela: gli imprenditori e le imprese agromeccaniche; gli imprenditori agricoli professionali, singoli e associati; i diretto-coltivatori e le relative imprese familiari agricole; le società agricole di qualsiasi tipo e genere, quali le cooperative agricole, le società agricole, di persone e di capitali, come regolate dalla legge; gli imprenditori agricoli, singoli o associati, nonché le società agricole comunque dedite alla lavorazione dei terreni, alla produzione agricola, alla trasformazione parziale o finale dei prodotti, ivi comprese le attività di agriturismo e comunque connesse alla principale attività agricola".
Per l'organizzazione presieduta da Leonardo Bolis, la svolta è epocale quanto assolutamente necessaria. "Le modifiche allo statuto sono state richieste dalla nostra base associativa - specifica proprio il numero uno di Confai, Leonardo Bolis - per completare un'assistenza sempre più globale, ampia e in linea con le evoluzioni del comparto primario e della multifunzionalità, concetto quanto mai applicabile alle imprese di meccanizzazione agricola e prerogativa non esclusiva delle aziende agricole".
Insomma, Confai ascolta ed asseconda le esigenze dei soci, seguendo una scia che è innanzitutto di natura culturale e tesa all'innovazione. "Ormai siamo di fronte ad un nuovo modello di impresa – prosegue Bolis – in cui tecnologia e servizi si integrano appieno con la filiera agroalimentare".
Il coordinatore nazionale, Sandro Cappellini, traccia il profilo dei nuovi contoterzisti: "Aziende multifunzionali, che chiedono di essere tutelate nelle molteplici forme con le quali si interfacciano con il comparto primario".
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Fonte: Confai