"Confrontiamoci sulle idee e sui programmi, con gli associati di Confai e di Unima. Cerchiamo di andare a fondo sui diritti, le aspettative, i grandi temi per il bene delle imprese di meccanizzazione agricola. Siamo pronti, qualora la nostra volontà di far parte a pieno titolo del mondo agricolo non fosse la volontà dei contoterzisti, a farci da parte. Ma confrontiamoci con coraggio".

Con un messaggio provocatorio e un invito a tutto il comparto delle imprese agromeccaniche (compresi gli aderenti ad Unima), il numero uno di Confai, Leonardo Bolis, ha salutato la platea degli associati di Apima Mantova ieri mattina in assemblea (la 74ª dalla nascita dell'associazione virgiliana) al polo fieristico della Millenaria di Gonzaga.

Confronto, sinergia, dialogo sono i temi affrontati non soltanto dal presidente mantovano di Apima, Marco Speziali, ma dai politici presenti e dai rappresentanti dell'intero mondo economico mantovano, presente in assemblea (molte le associazioni, compreso il presidente camerale, Carlo Zanetti).

D'altronde, le difficoltà del comparto agricolo e di quello agromeccanico si superano soltanto con un disegno preciso e con una visione a lungo termine. I problemi sono molteplici, come ricorda proprio Speziali: "Sta emergendo un abusivismo e una concorrenza non sempre trasparente. Manca inoltre liquidità al nostro comparto, avremmo bisogno della defiscalizzazione del gasolio agricolo, togliendo l'accisa. Ma anche la burocrazia, con l'ultimo tassello del Sistri, ci mette in forte difficoltà".

Quali soluzioni possibili, dunque? Luigi Pisoni, consulente aziendale ed ex assessore all'Agricoltura, suggerisce: "Abbiamo bisogno di un'agricoltura più efficiente, globalizzata, sostenibile, più virtuosa – specifica Pisoni – Dobbiamo inoltre superare i concetti di imprenditore agricolo ed agromeccanico. Il futuro sarà gestito dagli imprenditori rurali".

La definizione di Pisoni sull'agricoltura "creativa" prende spunto proprio dalla multifunzione, "da intendersi come nuova sfida ad ampio raggio, non limitata all'agriturismo o alla vendita diretta, ma proiettata verso forme di produzione sicure, garantite, di qualità, rispettose dell'ambiente, del paesaggio, del territorio".

Un nuovo modello post-crisi, come spiega Marco Speziali, "dove si riesca a fare innovazione, impresa, informazione". Con l'aiuto delle organizzazioni di categoria: Apima e Confai, le "associazioni agricole degli imprenditori agromeccanici".