A Numana Unima si riunisce per l'edizione numero sessantatre della propria convention. Un minuto di raccolgimento ricorda Mirco Principi, presidente della Apima anconetana, scomparso pochi giorni prima dell’evento, poi si parte con la relazione di Aproniano Tassinari - presidente di Unima - che ricorda la delicatezza del momento di crisi. Le regole del mercato internazionale e l’instabilità dei prezzi obbligano a cambi di strategie urgenti. Si asupica inoltre un aumento deI potere contrattuale del mondo agricolo nei confronti della grande distribuzione e dell'industria di trasformazione. “Nell’arco di 12 mesi” – prosegue il presidente – “abbiamo visto il grano duro salire a livelli inimmaginabili pochi mesi prima, per poi scendere vertiginosamente fino a sotto i 20 €/q. Le superfici a frumento, esplose lo scorso anno, sono crollate nuovamente da 1.700.000 ha a 1.150.000 ha per il duro, mentre il tenero è passato da 800.000 a 700.000 ha”. IIn tema di grano il 2009 appare critico per le imprese agromeccaniche, alle quali viene delegata la raccolta del 90 % dei cereali. Nel contempo sono aumentati i costi dei fattori di produzione (+9 %) e degli oneri sociali (+26 % nel biennio), con rincari record dei concimi (+ 43,3 %) e dell’energia (+ 10,4 %). Solo il prezzo del gasolio concede una pausa alle imprese agromeccaniche,
La reazione di Unima a queste difficoltà è stata focalizzata sull'ampliamento della base associativa, sulla difesa delle richieste di categoria a livello politico e sulla comunicazione attraverso media del settore ed eventi fieristici.
“La recente audizione della Commissione Agricoltura della Camera” – ricorda il presidente con orgoglio – “interamente dedicata all’Unima, rappresenta l’inizio di una nuova fase di dialogo con il mondo della politica, che si è impegnato a farci sedere nei tavoli di concertazione del settore primario, come il Tavolo Verde”. Si punta alla semplificazione nell’attribuzione del gasolio agricolo e negli adempimenti della sicurezza sul lavoro, come pure alla estensione su tutto il territorio nazionale della possibilità di edificare in area agricola. A livello europeo, si è predisposta una bozza per il patentino dell’operatore agromeccanico, tale da certificarne le competenze specifiche e il percorso formativo effettuato. Questa novità sarà un’importante risposta al problema dei lavoratori stranieri spesso non formati adeguatamente, anche sul fronte della sicurezza.
Paolo Ammassari, del MIPAAF, si duole della mancanza di fondi da investire nel comparto agromeccanico. Sono stai bocciati infatti gli incentivi per la rottamazione. Il peso economico dei terzisti si evince dai numeri registrati nel 2008, nel quale le imprese agromeccaniche hanno immatricolato ben 4420 trattrici, di cui il 45 % oltre i 150 CV. Come pure 525 mietitrebbie, pari all’83 % del totale. La bocciatura della proposta di rottamazione dei mezzi obsoleti ha quindi pesato molto sul bilancio dell'intero comparto della meccanizzazione agraria.
Per il futuro Unima ha messo a punto nuove partnership con aziende leader, come FIAT, Fendt, Argo Tractors e Annovi, come pure conferma quelle già in corso con Bondioli e Pavesi, New Holland, Maschio Gaspardo, Cifo, John Deere, Würth, Manitou, Isagri, Bayer CropScience e Aries.
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Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola
Autore: D S