Così afferma il coordinatore nazionale di Confai, Sandro Cappellini, a fronte della crisi in cui si è venuta a trovare l’agricoltura anche sul versante della meccanizzazione. La ricetta di Confai, illustrata da Cappellini e dal segretario generale della Confederazione degli agromeccanici, Enzo Cattaneo, nel corso del Tavolo ministeriale della meccanizzazione agricola al ministero per le Politiche agricole, si sviluppa su alcuni punti fondamentali.
"Innanzitutto – spiega Cappellini – attraverso una riforma dei Piani di sviluppo rurale, con l’apertura di misure specifiche per le macchine agricole".
E gli incentivi dei Psr, finalizzati alla modernizzazione del parco delle macchine agricole, "dovranno essere destinati sia agli imprenditori agricoli che, soprattutto, alle imprese agromeccaniche. Per questo diventa fondamentale approvare in via legislativa l’inquadramento dei contoterzisti all’interno del mondo agricolo, un provvedimento che consentirebbe sia di evitare il crollo delle vendite di macchine e mezzi per l’agricoltura, visto che i principali acquirenti, oggi disposti ad investire, sono le imprese di meccanizzazione agricola, sia anche di ridurre la pressione fiscale per il nostro settore, assimilandolo a quello agricolo ai fini Irap".
Grande attenzione dovrà dunque essere data alla dismissione delle macchine agricole più vecchie, favorendo così un ricambio fra veicoli agricoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 con macchine operatrici a più basso impatto ambientale. E in Parlamento un emendamento che allarga i finanziamenti alla rottamazione anche alle macchine agricole dovrebbe essere già stato presentato.
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