La forte crescita delle esportazioni spinge l'industria italiana delle macchine agricole verso una produzione record. Il 2008 si chiuderà con oltre 1 milione di tonnellate complessive di macchinario prodotto, pari ad un valore di 8,3 miliardi di euro (+9,7% rispetto al 2007). Lo ha reso noto Massimo Goldoni, presidente dell'associazione costruttori Unacoma, nella conferenza stampa tenutasi l'11 novembre 2008 a Bologna alla vigilia dell'Esposizione internazionale dell'Eima

Le trattrici – 95.400 unità fabbricate – corrispondono ad un valore di 2,8 miliardi di euro (+18.4% rispetto al 2007), le parti di trattrici e ricambi valgono 861 milioni di euro (+6,2%), mentre l'insieme delle altre tipologie di macchine e attrezzature (mietitrebbiatrici, macchine operatrici, attrezzature per la lavorazione del terreno e per i trattamenti, ecc.) esprime un fatturato di 4,6 miliardi di euro (+5,7%). A fine anno saranno 76.250 le trattrici di fabbricazione italiana esportate, con un incremento del 24%, mentre l'insieme delle altre macchine segnerà +8,7%. 

E' il mercato europeo quello che assorbe la maggior parte delle esportazioni italiane (75%) e che segna i maggiori incrementi (+20,8% secondo i dati Istat sul commercio estero relativi ai primi sette mesi dell'anno), ma elevata è anche la quota di export verso le Americhe, che corrisponde al 10% del totale e che nei primi sette mesi segna un incremento del 9,4%. 

A fronte dell'ottimo andamento sui mercati esteri, le vendite sul territorio nazionale danno solo timidi segnali di ripresa, con una crescita delle immatricolazioni di appena l'1,5% nei primi dieci mesi dell'anno, che non compensa le perdite del 9,8% avute nel 2007. Al di là del dato medio nazionale, le singole regioni esprimono dinamiche molto diverse fra loro: Lombardia e Piemonte segnano incrementi nelle immatricolazioni superiori alla media (rispettivamente +3,2% e +18,6%), mentre Emilia Romagna e Campania segnano ancora pesanti passivi (-4,7% e -21,3%). Per il 2009 si prevede, in termini di produzione complessiva, una lieve flessione rispetto agli attuali livelli (-1,4%) e un nuovo calo sul mercato nazionale del 4-5%.

Tracciando uno scenario del settore, Goldoni ha evidenziato come la crescita della meccanizzazione sui principali mercati esteri sia da attribuire al buon andamento dell'annata agricola, caratterizzata da forti incrementi nella produzione soprattutto di cereali e da un elevato livello dei prezzi delle principali derrate. "La stagnazione sul mercato interno – ha detto Goldoni - è da attribuire ai limiti strutturali dell'agricoltura italiana, che con una superficie media aziendale di appena 7,5 ettari non riesce a realizzare economie di scala e fatica ad assorbire una politica agricola comunitaria più restrittiva, pagando con una riduzione degli investimenti nell'acquisto di mezzi meccanici."

Esaminando la situazione dei mercati esteri emerge come gli investimenti siano, invece, in forte crescita in tutti i Paesi con economie agricole avanzate (le immatricolazioni di trattrici nei primi nove mesi dell'anno segnano incrementi del 12,5% in Germania, del 17,6% in Francia, del 14,4% nel Regno Unito), e ancora più accentuati nelle economie emergenti: la Cina ha incrementato gli acquisti di macchine del +22,9%, e il Brasile addirittura del 42,9%. "E' una fase molto promettente per il nostro settore – ha detto Massimo Goldoni – ma è necessario realizzare strategie di cooperazione industriale e commerciale, e costruire pacchetti specifici per le filiere produttive dei diversi Paesi, che comprendano anche formazione e assistenza tecnica".

Questo articolo fa parte delle collezioni: