Guarda la fotogallery della giornata

 

L’iniziativa, promossa da Informatore Agrario, Veneto Agricoltura, Centro Interuniversitario di Ricerca in Agricoltura di Precisione, ha beneficiato quest’anno della collaborazione di UNACOMA e di Fieragricola di Verona.
Presenti con le proprie macchine e attrezzature molte delle maggiori aziende costruttrici: Deutz, John Deere, New Holland, Massey Ferguson, Challenger, Valtra, Kuhn e Lemken. Ovviamente, non potevano mancare le società fornitrici di tecnologie del settore: Leyca, Arag, Agricad.com, GeoTop, Fontana. L’evento ha infine attirato la presenza anche di marchi prestigiosi come Dekalb e Syngenta Seeds (NK), da sempre vicini al tema dell’innovazione in agricoltura.
L’obiettivo era, come sempre, divulgare e promuovere innovative soluzioni gestionali utili a migliorare il lavoro dell’operatore agricolo.

Molte sono le operazioni di campo che possono beneficiare dell’alta tecnologia: lavorazioni del terreno, distribuzione di agrofarmaci e fertilizzanti, come pure la semina, il trapianto e la raccolta delle colture.
A disposizione dell’agricoltore o del contoterzista, vi sono oggi palmari, rilevatori satellitari di posizione, computers e softwares per la raccolta e la elaborazione dei dati di campo. Ma non solo: molto interessanti anche i sistemi di regolazione della dose di prodotto chimico distribuita, per evitare inutili sovrapposizioni o dannose fallanze applicative.
Per il comfort (e la maggior efficienza) degli operatori, vi sono infine sistemi di guida assistita e di regolazione automatica, applicati ai trattori ed alle mietitrebbie e trince.
Grazie a questi sistemi si possono per esempio dimezzare le aree di sovrapposizione durante le lavorazioni, portando risparmi intorno al 12-13% del tempo e dei consumi.

Resta ovviamente ancora ristretta la fascia di operatori potenzialmente interessati a questa tecnologia di avanguardia, la quale massimizza i propri benefici soprattutto quando utilizzata da professionisti delle lavorazioni su grandi estensioni di terreno. Questo rende ancora limitata in Italia la loro diffusione: la polverizzazione delle superfici - e l’irregolarità delle medesime - unitamente alla frammentazione degli appezzamenti, non giocano certo a favore. Ma la ricerca e lo sviluppo di queste applicazioni continua con grande lena: in un prossimo futuro forse vedremo queste tecnologie diventare appetibili - in quanto a rapporto costi/benefici - anche per aziende dalle superfici più tipicamente da “Bel Paese”.