Diventerà un appuntamento fisso il Tavolo degli operatori della filiera della meccanizzazione agricola. Questo è emerso in apertura della prima riunione, convocata al ministero per le Politiche agricole a Roma, ieri pomeriggio.

Il Tavolo della meccanizzazione, secondo quanto assicurato da Riccardo Deserti, responsabile della segreteria tecnica del Mipaaf, si occuperà di tutti quei temi collegabili al comparto delle macchine agricole, coinvolgendo le categorie rappresentative degli utilizzatori, costruttori e rivenditori.
Non solo. Il ministero per le Politiche agricole ha garantito ogni sforzo per arrivare al definitivo e completo inquadramento delle imprese agromeccaniche all’interno dell’agricoltura. Un obiettivo peraltro al quale il Mipaaf ha già iniziato a lavorare da alcuni mesi, tenuto conto "dell’elevata professionalità e dell’assoluta necessità di un settore fondamentale per lo sviluppo e la crescita del mondo agricolo".

Non poteva che essere positivo il commento di Leonardo Bolis, presidente di Confai, presente al Tavolo della meccanizzazione insieme con il coordinatore nazionale Sandro Cappellini e il segretario generale alla presidenza, Enzo Cattaneo.
"L’investitura ufficializzata già dalla prima convocazione del Tavolo degli operatori della filiera della meccanizzazione agricola – ha dichiarato Bolis al termine dell’incontro - è il giusto riconoscimento alla nostra attività e all’impegno profuso in questi anni per raggiungere un risultato che per Confai era la naturale conseguenza dell’attività che viene svolta quotidianamente, attraverso le nostre 3mila aziende professionali in tutta Italia".
Soddisfazione della Confederazione Agromeccanici anche per il sostegno ricevuto da alcune sigle delle rappresentanze agricole, proprio a sostegno della battaglia iniziata oltre tre anni fa, per un trattamento giuridico, economico e fiscale che parificasse le imprese di meccanizzazione a quelle agricole.
"Finalmente accanto all’aperto sostegno del ministero – ha sostenuto Cappellini – si stanno schierando anche le organizzazioni professionali agricole, ponendo fine ad un atteggiamento discriminatorio e penalizzante per chi da sempre promuove l’innovazione tecnologica in agricoltura".