L'Abruzzo ha approvato il "Piano Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica e della specie cinghiale", uno strumento che la Regione considera essenziale per il supporto degli agricoltori abruzzesi e per garantire la sicurezza dei cittadini. 

 

Come ha specificato il vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente, il piano mira a tutelare la biodiversità, le produzioni agricole, forestali e ittiche, oltre che la sicurezza pubblica e stradale.

 

Tra le principali novità introdotte, c'è l'istituzione della figura del tutor, un cacciatore scelto direttamente dagli agricoltori, che può essere attivato rapidamente per intervenire in caso di presenza di cinghiali nei campi coltivati. 

 

Un'altra innovazione riguarda l'adozione della tecnica della girata, che potrà essere gestita non solo dalla polizia provinciale ma anche dagli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc), sotto il coordinamento di guardie venatorie volontarie e di responsabili appositamente formati. 

 

Il piano prevede inoltre una semplificazione delle procedure per lo smaltimento delle viscere degli animali abbattuti, con modalità più rapide e meno costose, pur mantenendo l'obbligo delle analisi sanitarie.

 

Riguardo alla durata della caccia al cinghiale, l'apertura è stata estesa da tre a quattro mesi per rispondere agli obiettivi fissati dal commissario straordinario nazionale.

 

Sarà inoltre prevista la possibilità di fare interventi mirati anche nelle aree urbane, tramite ordinanze dei sindaci e con il parere dell'Ispra. 

 

Altro strumento importante sarà la caccia di selezione, che ha l'obiettivo di evitare il sovrappopolamento dei cinghiali e i conseguenti danni a persone, coltivazioni e altre specie faunistiche locali. 

 

Tra le misure già approvate dall'Ispra per migliorare l'efficacia di questa pratica, figurano l'estensione dell'orario di caccia fino a mezzanotte, l'utilizzo di strumenti come visori a infrarossi, visori termici, torce e fari per ottimizzare la visibilità notturna.

 

Infine, sul fronte economico, la Regione ha stanziato risorse significative per la prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica.

 

Sono stati destinati 100mila euro all'Istituto Zooprofilattico Abruzzo e Molise, per un progetto pilota in sei riserve naturali delle province di Chieti e Pescara, mentre altri 450mila euro sono stati destinati per la realizzazione di centri di raccolta delle carni di selvaggina.

 

Infine, sono stati previsti 4,15 milioni di euro per la costruzione di recinzioni a protezione delle aziende agricole per la protezione delle coltivazioni.