Ci sono cose che non cessano di meravigliarmi. Fra queste, da decenni, la scarsa propensione - anzi direi proprio l'indolenza - del sistema agricolo e agroalimentare italiano nell'individuare le finestre di mercato.

 

Che cosa è una finestra di mercato? È il periodo in cui un prodotto è più richiesto dal mercato e quindi può spuntare i prezzi migliori. Per estensione consideriamo finestra di mercato anche la richiesta di un prodotto poco offerto sul mercato interno; un'opportunità commerciale insomma.

 

In Italia, i motivi sono mille. Storicamente scarseggiano le informazioni o meglio queste sono debolmente divulgate e ancor più mal considerate (anche se la situazione è in miglioramento da qualche anno).

Il lavoro di intelligence sul mercato è invece opportunamente effettuato da molti organismi stranieri. Americani, canadesi, francesi e tanti altri da decenni osservano e monitorano i mercati esteri (fra cui quello italiano) e con prontezza cercano di soddisfare e "coprire" le finestre di mercato.

 

Facciamo un esempio.

Sappiamo che l'Italia è il paese con il maggior numero di vegetariani in Europa (e… incredibile, il secondo al mondo, dopo ovviamente l'India), Negli ultimi venti anni questo dato è stato ben noto ai canadesi, che infatti hanno prodotti ceci, lenticchie e quant'altra proteina vegetale proprio per soddisfare la maggior parte del crescente fabbisogno italiano. Dopo tanti anni (una ventina perlomeno) di sonno profondo finalmente gli italiani si sono accorti che produrre ceci può essere interessante. La produzione nazionale nel 2024 è aumentata del 25% cavando mercato ai ceci Kabuli importati dal Saskatchewan (che hanno quindi avuto quotazioni in flessione).

Sempre per i legumi: incredibilmente l'Italia dipende ancora per oltre il 90% dall'estero (sempre del Canada) per l'importazione di lenticchie (sfera di cristallo: le rosse andranno fortissimo).

 

Potremmo andare ancora avanti: con la frutta secca, la frutta esotica (che oggi si può produrre agevolmente anche in Italia) oppure con i cereali/sementi adatti per il mercato gluten free. Una maggiore informazione sulle tendenze del mercato interno e sui mercati esteri è quindi fondamentale.

 

Agricoltori! Quando scegliete una coltivazione non emulate, studiate (le statistiche).