Il lavoro agile ha dimostrato la sua utilità e flessibilità durante la pandemia di Covid-19, ma resta cruciale continuare a monitorare e adattare la normativa e le pratiche per garantire che rispondano adeguatamente alle esigenze di tutte le parti coinvolte.

Le evoluzioni e le sfide attuali dello smart working sono state al centro dell'incontro organizzato da Upa Siena e che è possibile rivedere online sulla pagina YouTube di Confagricoltura Siena e sulla pagina Facebook.

 

Normativa, lo stato attuale

L'avvocata Giuseppina Mortillaro ha fornito una panoramica della normativa sul lavoro agile, che è emersa con la Legge 81/2017. Fino all'inizio della pandemia di Covid-19, il lavoro agile era poco praticato e limitato a realtà ad alta digitalizzazione. Con l'emergenza sanitaria, questa modalità è diventata fondamentale, perché ha permesso alle imprese di continuare l'attività anche quando impossibilitate a operare in sede. Durante la pandemia, il lavoro agile è stato previsto come diritto per categorie di lavoratori particolarmente vulnerabili.


Dal 1° aprile 2024, con la scadenza delle ultime proroghe, il lavoro agile è tornato a essere regolato dalla Legge del 2017, con l'opportunità di applicarlo su base volontaria. Il protocollo del 7 dicembre 2021 ha previsto una maggiore integrazione con la contrattazione collettiva, che ora gioca un ruolo importante nella regolazione del lavoro agile nei vari settori.

 

Lavoro agile e sicurezza

Le peculiarità del lavoro agile in materia di sicurezza sul lavoro, rispetto ai luoghi di lavoro tradizionali, sono state evidenziate dall'avvocato Marco Giuri. Sebbene il lavoro agile venga svolto in spazi privati, il datore di lavoro ha l'obbligo di garantire la sicurezza, come previsto dalla Legge 81/2008. Questo include la fornitura di attrezzature sicure e informazioni sui rischi specifici. Tuttavia, la difficoltà principale è garantire condizioni di sicurezza in un ambiente non controllabile direttamente dal datore di lavoro. È quindi essenziale fare una valutazione dei rischi e consentire una formazione adeguata per i lavoratori, così come dare una corretta informazione sui rischi legati all'uso delle attrezzature e alla gestione del tempo.

 

Un'opportunità per i professionisti

Tania Pagano, Area Politiche Agricole, Welfare e Sicurezza sul Lavoro di Confagricoltura, ha condiviso una valutazione positiva del lavoro agile, sottolineando come questa modalità possa rappresentare un'opportunità per attrarre e trattenere personale qualificato, specialmente in un settore come quello agricolo, che ha spesso bisogno di flessibilità. Pagano ha notato che, sebbene il lavoro agile non si adatti a tutte le mansioni, può favorire la conciliazione tra vita privata e lavorativa e attrarre professionisti che altrimenti non sarebbero disponibili per posizioni lontane o difficili da raggiungere.

 

Scarica la locandina

 

Questi sono solo alcuni estratti dell'incontro, guarda il video completo

 


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