Per la prima volta il Masaf, Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, riunisce contemporaneamente le tre principali manifatture del tabacco in Italia - British American Tobacco Italia, Phillip Morris Italia e Japan Tobacco International Italia siglando un Accordo che prevede una serie di ingenti investimenti, con una durata da tre a cinque anni, nel settore tabacchicolo. L'Italia è il primo produttore Ue con circa 40mila tonnellate, pari ad un terzo della produzione complessiva dell'Unione europea e l'Accordo congiunto firmato ieri, 20 marzo 2023, consentirà all'intero comparto, che coinvolge circa 40mila lavoratori diretti e nell'indotto, di poter programmare i futuri investimenti con un margine di tempo utile ad assicurare stabilità nella realizzazione dei progetti.

 

Le dichiarazioni del sottosegretario La Pietra

"Il futuro della filiera italiana del tabacco - ha dichiarato il sottosegretario Masaf Patrizio La Pietra - passa attraverso due concetti imprescindibili: sostenibilità e innovazione. Le centinaia di aziende italiane e le migliaia di lavoratori del settore, distribuite principalmente sul territorio di Umbria, Campania, Toscana, Veneto e Lazio, vogliono rimanere competitive sul mercato e per affrontare le sfide future che attendono il mondo dell'agricoltura, impegnato nella produzione di tabacco, sono necessari investimenti importanti e mirati".


"Il Masaf è al fianco delle nostre aziende produttrici e dell'intera filiera in questo processo di innovazione e sostenibilità. Una vicinanza evidenziata dall'evento odierno, nel quale, presso la sede del Masaf, sono state convocate tutte le principali manifatture, per la sigla di accordi forieri di investimenti, che avranno durata pluriennale, - ha concluso ieri il sottosegretario all'Agricoltura, Patrizio La Pietra - in grado quindi di garantire una progettualità di lunga durata alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana".

 

Philip Morris, fino a 500 milioni in 5 anni

"Sono circa mille le imprese agricole italiane che coltiveranno tabacco in Campania, Umbria, Veneto e Toscana per una filiera corta e integrata, dalla selezione delle sementi fino alle tecniche di coltivazione, in un percorso attentamente sorvegliato, al fine di garantire un prodotto della migliore qualità possibile". È quanto affermano Coldiretti e l'Organizzazione Nazionale del Tabacco (Ont Italia), l'Associazione di produttori italiana che rappresenta e supporta i tabacchicoltori, oltre ad essere il soggetto deputato a vendere tabacco greggio a Philip Morris Italia grazie all'accordo siglato ieri con il Masaf.

 

L'impegno dei 28.700 addetti coinvolti nella filiera agricola - rileva la Coldiretti - è quello di produrre ogni anno fino a 21mila tonnellate di tabacco greggio italiano utilizzando buone pratiche di coltivazione e del lavoro, con l'obiettivo di dare continuità alla produzione ed investire sulla sostenibilità ecoenergetica e sulla digitalizzazione.

 

La produzione tabacchicola italiana rappresenta una componente essenziale della filiera integrata del made Italy costruita grazie all'accordo tra Coldiretti e Philip Morris Italia, con investimenti fino a 500 milioni di euro in 5 anni.
 

"Si tratta - spiega la Coldiretti in una nota - della più rilevante fornitura di tabacco a livello europeo con un impatto economico diretto, indiretto e indotto stimato in oltre 230 milioni di euro e un risvolto occupazionale di 28.700 addetti impiegati nelle diverse regioni sul totale Italia".

 

Bat Italia investirà 60 milioni nel 2023

Bat Italia, British American Tobacco Italia, ha siglato un Protocollo d'Intesa triennale con il Masaf, per l'acquisto di tabacco italiano di alta qualità. Alla firma del nuovo Accordo hanno partecipato il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, il direttore generale di Bat Italia, Fabio de Petris, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e il principal di H-Farm Innovation, Mauro Iannizzi.


Bat ha annunciato, per il 2023, un investimento fino a 60 milioni di euro per l'acquisto di 15mila tonnellate di tabacco italiano delle varietà Burley, in Campania e Virginia Bright, in Veneto e Umbria. La nuova intesa garantisce un ulteriore supporto alle circa 400 aziende della filiera agricola di Bat Italia, che conta circa 6mila addetti. Nel confermare il sostegno economico alla tabacchicoltura italiana Bat ha riconosciuto ulteriori 2 milioni di euro per fronteggiare il caro energia rispetto all'investimento effettuato nel 2022.


Questo investimento è un'ulteriore conferma dell'impegno di Bat sul territorio italiano, attraverso una presenza sempre più importante nell'agroindustria nazionale. L'Azienda ha investito, infatti, circa 300 milioni di euro negli ultimi 10 anni nell'agricoltura italiana, cui si aggiungono 500 milioni di euro in 5 anni previsti per il piano industriale dell'azienda per la realizzazione del Trieste Innovation Hub, nuovo Centro di produzione, innovazione e sostenibilità globale di Bat in Italia.

 

Jti, investimenti crescenti da 10 anni

È stato anche firmato l'Accordo tra Japan Tobacco International, (Jti), secondo player nel mercato italiano, e il Masaf, finalizzato all'acquisto da parte dell'azienda di tabacco italiano per i prossimi tre anni. L'Intesa, siglata alla presenza del sottosegretario Patrizio La Pietra, delle associazioni di categoria rappresentative degli agricoltori Confagricoltura e Cia, del presidente e ad di Jti Italia, Didier Ellena, e del Corporate Affairs & Communications director dell'Azienda, Lorenzo Fronteddu, rafforza la volontà di Jti di investire sul territorio italiano.


Da oltre 10 anni la società sostiene attivamente la filiera del tabacco con investimenti crescenti e con un supporto concreto all'innovazione e alla sostenibilità del comparto. L'Accordo, di durata triennale, sarà in grado garantire ancor più progettualità alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana e, di conseguenza, alle migliaia di lavoratori in essa impiegate.

 

Da sempre, Jti è attenta alle richieste provenienti dai produttori: un appello raccolto anche con la messa a punto di questa Intesa, che consentirà loro una programmazione strategica di lungo periodo e una maggior stabilità economica.

L'Accordo siglato, finalizzato a dare continuità agli investimenti nel comparto italiano del tabacco, si inserisce nel solco di una strategia più ampia da parte della Società, che mira a coniugare sostenibilità economica, sociale e ambientale all'interno dei territori nei quali opera.