Da una gestione dei rifiuti in linea con gli obiettivi europei deriverebbe un concreto contributo alla riduzione dell'insicurezza energetica del nostro Paese, così definisce l'analisi "Dalla gestione rifiuti una spinta verso l'autosufficienza energetica" prodotta da AssoAmbiente, l'Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell'igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche, illustrata a Ecomondo alla Fiera di Rimini (8-11 novembre 2022).
Ecco i numeri:
- grazie al riciclo si possono risparmiare consumi energetici pari a quelli di 7 milioni di famiglie;
- grazie al trattamento dei rifiuti organici si può ottenere l'1,5% del fabbisogno nazionale di gas;
- con la valorizzazione energetica dei rifiuti si possono generare ingenti quote di energia elettrica, pari ai consumi medi di 2,6 milioni di famiglie.
La crisi energetica e delle materie prime di questi mesi ha messo in evidenza come il raggiungimento degli obiettivi ambientali in materia di gestione rifiuti contribuirebbe in maniera significativo al superamento dell'attuale crisi, estraendo dal flusso dei rifiuti (circa 30 milioni di tonnellate di urbani e 150 milioni di speciali ogni anno) tutta l'energia contenuta e i materiali possibili, limitando al minimo la dispersione in discarica.
Poiché i processi industriali che prevedono l'utilizzo di materiali riciclati sono meno energivori di quelli basati su materie prime vergini, le attività di riciclo di materiali, oltre a ridurre l'estrazione di materiali vergini dall'ambiente, consentono riduzioni del consumo di energia.
L'Italia, però, deve compiere ancora passi importanti per arrivare all'obiettivo europeo del 65% di riciclo dei rifiuti urbani al 2035.
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