Tra pochi giorni potremo sapere chi sarà il nuovo ministro dell'Agricoltura. Giorgia Meloni è alle prese con i desiderata che arrivano dalla Lega e da Forza Italia, da incrociare poi con le aspirazioni dei suoi fedelissimi. I posti da ministro sono tuttavia limitati e dunque occorre un minuzioso lavoro di bilancino per cercare di soddisfare tutti, compreso il capo dello Stato, pronto a bocciare eventuali candidature ardite.

 

Al vertice del Mipaaf è in pole position Gian Marco Centinaio, che ha già ricoperto questo ruolo tra il 2018 e il 2019. Ma gli equilibri interni alla coalizione e al partito potrebbero favorire anche Riccardo Molinari, attuale capogruppo leghista al Senato, se non lo stesso Matteo Salvini.

 

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Il nuovo ministro dell'Agricoltura? Una questione di incastri

Visti i risultati elettorali eccellenti, Giorgia Meloni intende tenere per sé i ministeri più pesanti mettendo in posizioni chiave, come Interno o Sviluppo Economico, suoi fedelissimi oppure dei tecnici. Non sarà infatti un Governo prettamente politico quello che sta per nascere a Roma, ma la segretaria di Fratelli d'Italia intende mettere in posizioni chiave alcune personalità considerate super partes. Il motivo? Alla sua prima (vera) esperienza di governo, Giorgia Meloni deve guadagnare la fiducia dei partner europei ed internazionali. Inoltre la sua lista di ministri dovrà passare sotto le forche caudine del presidente della Repubblica, che non metterà la sua firma sotto nomi che non siano di altissimo livello e di specchiata moralità.


E qui sta l'inghippo. Perché la Lega punta fortissimamente al Ministero dell'Interno, posizione già ricoperta da Matteo Salvini e che gli permetterebbe di avere la visibilità necessaria per riguadagnare i consensi persi durante gli ultimi due anni. È anche vero però che Giorgia Meloni non vuole avere un alleato così scomodo in quella posizione. Non si deve poi dimenticare che Salvini ha un processo aperto sulla questione Open Arms che potrebbe costargli il veto del Quirinale.


Se dunque gli Interni non andranno a Salvini è probabile che il leader del Carroccio vada alle Infrastrutture oppure al Welfare (Lavoro e Politiche Sociali), anche se fonti parlamentari lasciano intendere che anche l'Agricoltura sarebbe un Dicastero papabile. In quest'ultimo caso Gian Marco Centinaio, oggi in pole position per questo ruolo, dovrebbe fare un passo indietro.


Centinaio è stato infatti ministro dell'Agricoltura dal 2018 al 2019, prima di essere sostituito da Teresa Bellanova durante il Governo Pd-Movimento 5 Stelle, e successivamente da Stefano Patuanelli, nel Governo di grande intese presieduto da Mario Draghi. Avendo già esperienza in questo ambito ed essendo uno dei fedelissimi di Salvini, la sua nomina sembra data quasi per scontata.

 

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C'è poi un terzo nome che si fa nei corridoi di Palazzo Madama, quello di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega al Senato, che potrebbe essere paracadutato al Mipaaf nel caso in cui non riesca ad ottenere una posizione adeguata in Parlamento.

 

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