Segno positivo per l'agroalimentare umbro che vede le esportazioni aumentate ben del 18,5% rispetto allo stesso semestre dell'anno scorso.

 

A dirlo è la Coldiretti regionale sulla base dei dati Istat sul commercio estero per i primi 6 mesi del 2022.

 

In totale, tra gennaio e giugno 2022 sono stati esportati all'estero prodotti agricoli e alimentari per un volume di affari totale di 413,9 milioni di euro, contro i 349,1 milioni del 2021.

 

Ed è aumentato anche il valore delle importazioni, che è passato da 339,6 milioni di euro del primo semestre 2021 a 509 milioni di euro dei primi 6 mesi del 2022.

 

Numeri importanti, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni, che per Coldiretti Umbria vanno difese e aumentate.

 

Però a fronte degli aumenti delle esportazioni, calano i margini di guadagno per le aziende, intaccati dai rincari dell'energia e della materie prime, facendo innalzare i costi di produzione, come ha spiegato il presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti.

 

Quindi, come ha sottolineato il direttore regionale dell'associazione di categoria Mario Rossi, i risultati positivi delle esportazioni agroalimentari non si sono ancora adeguatamente trasferiti alle imprese agricole, e rimangono distorsioni nel passaggio del valore degli alimenti lungo la filiera dal campo alla tavola, con tante aziende a rischio chiusura per l'aumento dei costi.

 

Per la Coldiretti regionale quindi è fondamentale migliorare e potenziare i rapporti di filiera che valorizzano il cibo italiano, tutelando i redditi degli imprenditori agricoli.

 

Un obiettivo che l'associazione di categoria vuole raggiungere anche con una promozione e una valorizzazione adeguata dell'agroalimentare regionale e nazionale, che passa dal no deciso al nutriscore, al cibo sintetico, al trattato Mercosur e un altrettanto fermo all'origine in etichetta dei prodotti.

 

Per il presidente Agabiti gli strumenti più importanti per competere restano il territorio, la qualità e la distintività, accompagnati da politiche sempre più mirate e da strategie aziendali che tengano conto anche dell'evoluzione dei mercati. 

 

Mentre sul piano logistico occorrono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che permettano di portare i prodotti rapidamente da Nord a Sud del paese e poi in ogni angolo d'Europa e del mondo.