Scrivo ai miei 25 lettori di manzoniana memoria da Dubai dove son venuto, con un tampone sempre pendente dal naso, a veder l'Expo. E ne è valsa la pena visto che da qui si può vedere il mondo da un'altra angolatura. La sola angolatura che conta, purtroppo è quella dei quattrini.
La cosa più clamorosa che ho visto è un immenso e fantasmagorico padiglione dove si illustrano le idee di un tal ricchissimo sceicco. Costui sta costruendo un porto dove già approdano navi con carichi di container, inimmaginabili solo qualche decennio fa. Da qui i prodotti dovrebbero proseguire via hyperloop. Qui mi è cascata la mascella per lo stupore: in pratica si tratta di un tubo di posta pneumatica - solo che al posto del bussolotto c'è un immenso vagone che contiene i container appena sbarcati. Che arriverebbero a una velocità di 600-800 km all'ora sul Mar Nero, a Costanza in Romania, quindi in Europa. L'obiettivo è quello di far arrivare in poche ore un pacco dalla fabbrica del mondo (l'Asia) ai consumatori dell'Occidente. In questo come in tutti i progetti che qui si vedono, appare molto chiara una cosa: il punto di equilibrio del mondo sta tornando dall'Atlantico all'Est. E la Via della Seta con le sue mille derivazioni sarà sempre di più trafficata.
Scusandomi per l'improvvisa divagazione mi dirigo verso un tema più prettamente agricolo: l'energia sostenibile. Altro grande tema che qui a Dubai si vede come alternativa imprescindibile: e se lo dice chi ha il petrolio a mezzagamba ci si può credere. Qui passiamo subito alla cronaca: il 31 marzo sarà pubblicato dal Mipaaf il bando per accedere alla misura "Parco Agrisolare". Mica pizza e fichi: sono 1.5 miliardi di euro per installare fotovoltaico su coperture di edifici agricoli, zootecnici e dell'agroalimentare. Noi speriamo che siano soldi ben spesi non solo per creare la vitale energia di cui necessitiamo ma anche per dare alle aziende agricole un'interessante integrazione del reddito.
Qui entra in gioco un altro meccanismo: quello delle comunità energetiche (alcuni provvedimenti di legge son partiti, non tutti ma siam speranzosi) dove i cittadini diventano "prosumer" quindi produttori e consumatori nello stesso tempo. Un meccanismo che può diventare estremamente vantaggioso. Tutti piccoli sceicchi?
23 febbraio 2022 Economia e politica